La tela è citata già nell'inventario della quadreria di Giovanni Francesco I Brignole-Sale, compilato entro il 1684. In esso, tuttavia, le misure dichiarate corrispondevano a un ingrandimento atto a inserire l'opera in una quadratura di una sala del primo piano nobile della residenza di famiglia sita in Strada Nuova. L'opera subì poi altre modifiche in occasione della sua traslazione al secondo piano, e solo nel secondo dopoguerra venne riportata alle dimensioni originali.
La presenza della firma e di una datazione mutila che presenta ad oggi solo le prime due cifre, ma trascritta in precedenza come "165[-]", consente il confronto del dipinto con altri realizzati da Grechetto negli anni Cinquanta del XVII secolo. Questi dati hanno permesso l'avanzamento di una datazione relativa alla conclusione del secondo soggiorno romano dell'artista, facendo riferimento in particolare al rientro a Genova dopo l'agosto 1651. Conseguenzialmente ai tragici esiti della peste che colpì la città tra 1656 e 1657, Grechetto si trasferì prima a Venezia e poi a Mantova presso i Gonzaga.
Il soggetto della composizione fa parte dei cosiddetti esodi biblici. In particolare, la tela raffigura, insieme a Sara e Agar con Ismaele in grembo, Abramo che si appresta a lasciare la città di Ur per recarsi a Canaan. Il taglio diagonale della scena permette di percepire il movimento della carovana costituita da donne e uomini, bestiame e oggetti di vario tipo: un espediente che permette al pittore di esercitare la propria abilità pittorica liberamente, nonostante quello trattato fosse un tema sacro.
Nella tela in esame è ormai evidente l'influenza di Rembrandt, soprattutto se si osserva il repertorio di teste con turbante di cui Castiglione si serve per evocare l'affastellamento del popolo ebraico in viaggio (Genova 2024, cat. 28, pp. 238-240).
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRVS:
Italia
PRVR:
Liguria
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCD:
Palazzo Rosso
PRCM:
Collezione Giovanni Francesco I Brignole-Sale
PRDI:
ante 1684
TCL:
luogo di provenienza
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PR 92
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Rosso
DTZ
DTZG:
XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
metà
DTSI:
1652
DTSF:
1655
DTSL:
ca
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTM:
firma
AUTN:
Grechetto, Castiglione Giovanni Benedetto
AUTA:
1609-1664
MTC
MTC:
olio su tela
Misure (MIS)
MISU:
cm
MISA:
186
MISL:
282
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Restauri (RST)
RSTD:
1813
RSTN:
S. Tagliafico
RSTD:
1902
RSTN:
O. Orfei
RSTD:
1959
RSTN:
D. Podio
RSTD:
1961
RSTN:
P. Rubinacci
RSTD:
1990
RSTN:
Laboratorio di restauro della Soprintendenza
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Dipinto
Codifica Iconclass (DESI)
1, 11
Iscrizioni (ISR)
ISRC:
documentaria
ISRL:
Oggi non leggibili
ISRS:
a pennello
Notizie storico-critiche (NSC)
La tela è citata già nell'inventario della quadreria di Giovanni Francesco I Brignole-Sale, compilato entro il 1684. In esso, tuttavia, le misure dichiarate corrispondevano a un ingrandimento atto a inserire l'opera in una quadratura di una sala del primo piano nobile della residenza di famiglia sita in Strada Nuova. L'opera subì poi altre modifiche in occasione della sua traslazione al secondo piano, e solo nel secondo dopoguerra venne riportata alle dimensioni originali.
La presenza della firma e di una datazione mutila che presenta ad oggi solo le prime due cifre, ma trascritta in precedenza come "165[-]", consente il confronto del dipinto con altri realizzati da Grechetto negli anni Cinquanta del XVII secolo. Questi dati hanno permesso l'avanzamento di una datazione relativa alla conclusione del secondo soggiorno romano dell'artista, facendo riferimento in particolare al rientro a Genova dopo l'agosto 1651. Conseguenzialmente ai tragici esiti della peste che colpì la città tra 1656 e 1657, Grechetto si trasferì prima a Venezia e poi a Mantova presso i Gonzaga.
Il soggetto della composizione fa parte dei cosiddetti esodi biblici. In particolare, la tela raffigura, insieme a Sara e Agar con Ismaele in grembo, Abramo che si appresta a lasciare la città di Ur per recarsi a Canaan. Il taglio diagonale della scena permette di percepire il movimento della carovana costituita da donne e uomini, bestiame e oggetti di vario tipo: un espediente che permette al pittore di esercitare la propria abilità pittorica liberamente, nonostante quello trattato fosse un tema sacro.
Nella tela in esame è ormai evidente l'influenza di Rembrandt, soprattutto se si osserva il repertorio di teste con turbante di cui Castiglione si serve per evocare l'affastellamento del popolo ebraico in viaggio (Genova 2024, cat. 28, pp. 238-240).
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
donazione
Nome (ACQN):
Maria Brignole-Sale De Ferrari
Data acquisizione (ACQD):
1874
Luogo acquisizione (ACQL):
Genova
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
NVC
NVCT:
DM
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione esistente
FTAP:
fotografia b-n
FTAN:
010501
FTAX:
documentazione esistente
FTAP:
fotografia b-n
FTAN:
18763/NEG AFBA B 99/8
FTAX:
documentazione esistente
FTAP:
fotografia b-n
FTAN:
18765/NEG ALINARI 30242
FTAT:
Prima del restauro del 1961
Citazione completa (BIL)
Genova, 1756, p. 9; Cochin, 1758, III, p. 259 (ed. Michel 1991, p. 432); Ratti, 1766, p. 232; Ratti, 1780, p. 255; Genova, 1781, p. 88; Genova, 1781, p. 125; Lanzi ms., 1793 (ed. 1984, p. 21); Lanzi 1795-1796, V, p. 328; Lanzi, 1809, V, p. 336; Genova, 1813, cat. 47, p. 5; Genova, 1818 (ed. 1969, p. 147); Genova, 1819, p. 137; id. 1826, p. 125; Genova, 1829, cat. 49, p. 6; Genova, 1830, p. 136; Gaberel, 1843-1844, p. 121; Alizeri, 1847, II, 1, p. 388; Genova, 1861, p. 12; Genova, 1874, p. 43;
Citazione completa (BIL)
Citazione completa (BIL):
Alizeri, 1875, p. 166; Chaumelin, in "Histoire des peintres de toutes les écoles" 1876, p. 10; Jacobsen, in "Archivio Storico dell'Arte" 1896, p. 100; Suida, 1906, p. 181; De Foville, 1907, p. 119; Grosso, 1909, p. 75; id. 1910, p. 124; Jacobsen in "Repertorium für Kunstwissenschaft" 1911, p. 195; Grosso, 1912, p. 37; P.K., in "Thieme-Becker" 1912, VI, p. 164; Delogu, 1928, pp. 23-24, 49, tav. VIII; Nugent, 1930, II, p. 449; Grosso, 1932, p. 56; Buscaroli, 1935, p. 353;
Citazione completa (BIL):
Golzio, 1950, p. 506; Blunt, 1954, pp. 17, 37; Genova, 1961, p. 19; id. 1964, p. 19; Philadelphia 1971, p. 54; Salerno, 1976, pp. 513, 515; Genova 1990, cat. 20, pp. 132-133; Boccardo, 1992, pp. 73-74; Tagliaferro, 1995, p. 298; Standring, 1997, pp. 83-84; Genova 2004, cat. 125, pp. 488-489; Tsai, 2010, pp. 63, 70, 145, 147; Orlando, 2010, p. 88; Besta, 2012, pp. 34-35; Sposato-Friedrich, 2014, p. 53; Montanari, 2015b, p. 162; Algeri, 2016, p. 36; Rotatori, 2022, p. 28, fig. 22;
Citazione completa (BIL):
Algeri, 2023, p. 22; Genova 2024, cat. 28, pp. 238-240.
Mostre (MST)
MSTT:
Il genio di G.B. Castiglione il Grechetto
MSTL:
Genova
MSTD:
1990
MSTT:
Ottomani, Barbareschi, Mori nell'arte a Genova. Fascinazioni, scontri, scambi nei secoli XVI-XVIII