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La Carità

Musei di Strada Nuova
Definizione bene (OGT)
OGTD:
dipinto
Identificazione (OGTV):
opera isolata
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTM:
analisi stilistica
AUTN:
Strozzi, Bernardo
AUTA:
1582-1644
DES
DESS:
PERSONAGGI: DONNA, TRE BAMBINI. ABBIGLIAMENTO: CAMICIA, VESTE, SOPRAVVESTE.
Titolo (SGTT)
La Carità
SGT
SGTI:
CARITA' CRISTIANA
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PR 19
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Rosso
DTZ
DTZG:
sec. XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
analisi stilistica
DTSI:
1615
DTSV:
ca
DTSF:
1616
DTSL:
ca
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
Non si conoscono le vicende della tela prima del 1748, data in cui fu acquistata da Gio. Francesco II Brignole-Sale da Pier Francesco Centurione Oltremarini, suo precedente proprietario. Tuttavia, è stato notato (Boccardo 1995, pp. 118-119) come quest’ultimo fosse discendente diretto di un importante committente di Bernardo Strozzi, Filippo Centurione Oltremarini, che aveva chiamato il pittore a decorare la sua villa di Sampierdarena. L'individuazione, nel corso del restauro del 1995, di una serie di pentimenti – che, in particolare, mostrano come l’artista avesse inizialmente collocato il gruppo di figure al limite del margine destro della tela - ha consentito di identificare quest'opera come il prototipo delle altre versioni autografe note di questo soggetto, conservate al Virginia Museum of Fine Arts di Richmond e in collezione privata genovese. La composizione dell’opera, che si attiene alla codifica iconologica della Carità Cristiana formulata dal Ripa (1603, p. 64), ha come illustre antecedente una tarda opera di Luca Cambiaso, oggi agli Staatliche Museen di Berlino, dalla quale Strozzi ha ripreso la posa della figura femminile, che risulta inginocchiata e in atteggiamento meditativo, con la mano destra portata alla fronte e il viso rivolto verso il basso. Stilisticamente, l'opera, che mostra come la prima formazione in chiave toscana venga integrata dal pittore con le nuove suggestioni lombarde, è stata convincentemente collocata alla metà del secondo decennio del Seicento (Boccardo 1995, pp. 118-119).