Personaggi: sguattera. Abbigliamento: camicia, veste, fazzoletto sul capo. Animali: volatili. Oggetti: paiolo, brocca, collana di corallo. Paesaggio: cucina.
Titolo (SGTT)
La cuoca
SGT
SGTI:
Cucina
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PR 20
INVD:
POST 1910
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Rosso
DTZ
DTZG:
sec. XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
secondo quarto
DTM:
analisi stilistica
DTSI:
1625
DTSF:
1625
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
Certamente una delle opere più conosciute dei Musei di Strada Nuova e della stessa pittura genovese del XVII secolo, questa tela, internazionalmente conosciuta come “La cuoca” dello Strozzi, ritrae piuttosto una sguattera intenta a spennare un’oca tra polli e piccioni, con un tacchino appeso alle sue spalle, nella cucina di una dimora aristocratica genovese del Seicento. Presso le famiglie della nobiltà locale, infatti, il mestiere di cuoco era all’epoca riservato esclusivamente agli uomini, mentre le donne potevano solo occuparsi di mansioni più umili, come appunto spennare il pollame; che si tratti di una dimora aristocratica, d’altra parte, è certo, vista la presenza in primo piano di una ricca stagnara in argento sbalzato, con elaborato manico raffigurante un’erma femminile.
Il quadro è menzionato per la prima volta nell’inventario del 1683-84 di Gio. Francesco I Brignole Sale, committente della dimora di Palazzo Rosso; dal secondo decennio del Settecento, invece, e almeno fino al 1774, l’opera è sempre ricordata – in inventari e guide - nella villa di famiglia sulla collina di Albaro (attuale Istituto Marcelline): è molto probabile che questa collocazione di minor prestigio sia stata motivata dal soggetto di immediata quotidianità del dipinto, giudicato probabilmente non confacente al decoro del palazzo di città, la cui quadreria si era andata arricchendo, tra fine Seicento e inizio Settecento, di tele di soggetto storico o di iconografia sacra.
L’opera dello Strozzi - denominato nei documenti dell’epoca ‘il Cappuccino’ perché entrato come frate nell’Ordine all’età di diciassette anni – è una mirabile sintesi delle diverse influenze che nei primi decenni del Seicento costituivano il tessuto della pittura locale: da un lato la moda fiamminga per le rappresentazioni di ‘cucine’, ‘mercati’, ‘dispense’, che aveva trovato esempi, già alla metà del Cinquecento, in dipinti di pittori come Aertsen e Beuckelaer, documentati nelle collezioni delle famiglie genovesi (due tavole di questi artisti sono ora a Palazzo Bianco); dall’altro la nuova attenzione per il genere della ‘nature morta’, a motivo della presenza in città di pittori, ancora provenienti dalle Fiandre, come Jan Roos o Giacomo Liegi; in ultimo, il primo affermarsi di quel naturalismo di matrice caravaggesca che costituiva l’altro polo di aggiornamento della scuola locale.
Questa tela, databile al 1625 ca., è esempio delle qualità migliori del pittore: pennellata materica, “gustoso e soave…manipolar delle tinte”, “coloriti pastosi e robusti”, come scrivono le fonti.
Dal punto di vista iconografico, è chiara la volontà di misurarsi con la rappresentazione di soggetti popolari, mostrando un’adesione alla realtà ancora sconosciuta ai pittori genovesi, e singolare se si considera questa scelta da parte di un religioso; non è escluso, tuttavia, che al di là di questo significato immediato possano celarsi nel dipinto altri contenuti simbolici, forse – come è stato proposto - un’allegoria dei quattro elementi, cui alluderebbero i volatili, per “l’aria”, l’elaborata stagnara, per “l’acqua”, la ‘cuoca’, per “la terra”, e “il fuoco”, che il pittore dipinge con grande maestria nel suo crepitare sotto il paiolo.
Boccardo (La cucina italiana. Cuoche a confronto, 2015) ipotizza che il committente dell'opera fosse stato Gio. Carlo Doria alla fine del 1625; morto il committente quello stesso anno, la tela sarebbe poi entrata nelle raccolte Brignole-Sale.
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRVS:
Italia
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCM:
collezione Giovanni Francesco I Brignole-Sale
PRDI:
ante 1684
PRCT:
collezione
PRCQ:
privata
TCL:
luogo di provenienza
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PR 20
INVD:
POST 1910
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Rosso
DTZ
DTZG:
sec. XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
secondo quarto
DTM:
analisi stilistica
DTSI:
1625
DTSF:
1625
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTM:
analisi stilistica
AUTN:
Strozzi, Bernardo detto il Cappuccino
AUTA:
Campo Ligure o Genova, 1582 - Venezia, 1644
MTC
MTC:
olio su tela
Misure (MIS)
MISU:
cm
MISA:
176
MISL:
185
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Restauri (RST)
RSTD:
1953
RSTN:
Rubinacci P.
RSTD:
1959
RSTN:
Podio D.
RSTD:
1961
RSTN:
Rubinacci P.
RSTD:
1995
RSTN:
Laboratorio di restauro Soprintendenza BB.AA. SS. Gianni Casale
DES
DESS:
Personaggi: sguattera. Abbigliamento: camicia, veste, fazzoletto sul capo. Animali: volatili. Oggetti: paiolo, brocca, collana di corallo. Paesaggio: cucina.
Notizie storico-critiche (NSC)
Certamente una delle opere più conosciute dei Musei di Strada Nuova e della stessa pittura genovese del XVII secolo, questa tela, internazionalmente conosciuta come “La cuoca” dello Strozzi, ritrae piuttosto una sguattera intenta a spennare un’oca tra polli e piccioni, con un tacchino appeso alle sue spalle, nella cucina di una dimora aristocratica genovese del Seicento. Presso le famiglie della nobiltà locale, infatti, il mestiere di cuoco era all’epoca riservato esclusivamente agli uomini, mentre le donne potevano solo occuparsi di mansioni più umili, come appunto spennare il pollame; che si tratti di una dimora aristocratica, d’altra parte, è certo, vista la presenza in primo piano di una ricca stagnara in argento sbalzato, con elaborato manico raffigurante un’erma femminile.
Il quadro è menzionato per la prima volta nell’inventario del 1683-84 di Gio. Francesco I Brignole Sale, committente della dimora di Palazzo Rosso; dal secondo decennio del Settecento, invece, e almeno fino al 1774, l’opera è sempre ricordata – in inventari e guide - nella villa di famiglia sulla collina di Albaro (attuale Istituto Marcelline): è molto probabile che questa collocazione di minor prestigio sia stata motivata dal soggetto di immediata quotidianità del dipinto, giudicato probabilmente non confacente al decoro del palazzo di città, la cui quadreria si era andata arricchendo, tra fine Seicento e inizio Settecento, di tele di soggetto storico o di iconografia sacra.
L’opera dello Strozzi - denominato nei documenti dell’epoca ‘il Cappuccino’ perché entrato come frate nell’Ordine all’età di diciassette anni – è una mirabile sintesi delle diverse influenze che nei primi decenni del Seicento costituivano il tessuto della pittura locale: da un lato la moda fiamminga per le rappresentazioni di ‘cucine’, ‘mercati’, ‘dispense’, che aveva trovato esempi, già alla metà del Cinquecento, in dipinti di pittori come Aertsen e Beuckelaer, documentati nelle collezioni delle famiglie genovesi (due tavole di questi artisti sono ora a Palazzo Bianco); dall’altro la nuova attenzione per il genere della ‘nature morta’, a motivo della presenza in città di pittori, ancora provenienti dalle Fiandre, come Jan Roos o Giacomo Liegi; in ultimo, il primo affermarsi di quel naturalismo di matrice caravaggesca che costituiva l’altro polo di aggiornamento della scuola locale.
Questa tela, databile al 1625 ca., è esempio delle qualità migliori del pittore: pennellata materica, “gustoso e soave…manipolar delle tinte”, “coloriti pastosi e robusti”, come scrivono le fonti.
Dal punto di vista iconografico, è chiara la volontà di misurarsi con la rappresentazione di soggetti popolari, mostrando un’adesione alla realtà ancora sconosciuta ai pittori genovesi, e singolare se si considera questa scelta da parte di un religioso; non è escluso, tuttavia, che al di là di questo significato immediato possano celarsi nel dipinto altri contenuti simbolici, forse – come è stato proposto - un’allegoria dei quattro elementi, cui alluderebbero i volatili, per “l’aria”, l’elaborata stagnara, per “l’acqua”, la ‘cuoca’, per “la terra”, e “il fuoco”, che il pittore dipinge con grande maestria nel suo crepitare sotto il paiolo.
Boccardo (La cucina italiana. Cuoche a confronto, 2015) ipotizza che il committente dell'opera fosse stato Gio. Carlo Doria alla fine del 1625; morto il committente quello stesso anno, la tela sarebbe poi entrata nelle raccolte Brignole-Sale.
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
donazione
Nome (ACQN):
Maria Brignole-Sale De Ferrari
Data acquisizione (ACQD):
1874
Luogo acquisizione (ACQL):
Genova
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
NVC
NVCT:
DM
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAP:
fotografia digitale
FTAA:
Lezzi, Simone
FTAD:
2022
FTAC:
PR_020
FTAN:
PR_020_3956
FTAF:
jpg
FTAX:
documentazione allegata
FTAN:
010473
FTAX:
documentazione allegata
FTAN:
010475
FTAX:
documentazione esistente
FTAN:
18721/NEG AFBA B 4/1
FTAX:
documentazione esistente
FTAN:
18728/NEG BROGI 11588
FTAT:
Prima del restauro
FTAX:
documentazione esistente
FTAN:
18722/NEG Gasparini
Bibliografia (BIB)
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
De Brosses C.
BIBD:
1739 (ED.
BIBN:
V. I, p. 79
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bibliografia specifica
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1847
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V. II, 1, p. 403
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bibliografia specifica
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Alizeri F.
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1875
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p. 163
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bibliografia specifica
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p. 103
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Tav. IV
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pp. 31, 118, 146, fig. 240
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pp. 31, 118
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p. 10
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p. 24
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pp. 184-187
BIBX:
bibliografia specifica
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Mortari L.
BIBD:
1995
BIBN:
p. 160
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Priarone
BIBD:
2010
BIBN:
"Musei di Strada Nuova a Genova" p. 40 n. 12
Citazione completa (BIL)
Titolo: Viaggio in Italia (Milano Roma) / De Brosses C.
Citazione completa (BIL)
Citazione completa (BIL):
Titolo: Catalogo dei quadri appartenenti al Sig. Conte Brignole-Sale (Genova)
Citazione completa (BIL):
Titolo: Catalogo dei quadri e di altri oggetti d'arte della galleria di S. E. Il marchese Antonio Brignole-Sale nel di lui Palazzo in (Genova)
Citazione completa (BIL):
Titolo: Guida illustrativa del cittadino e del forestiero per la città di Genova (Genova) / Alizeri F.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Catalogo dei quadri e di altri oggetti d'arte della galleria di S. E. Il marchese Antonio Brignole-Sale nel di lui Palazzo in (Genova)
Citazione completa (BIL):
Titolo: Atto di cessione del Palazzo Rosso fatta al municipio di Genova dalla famiglia Galliera (Genova)
Citazione completa (BIL):
Titolo: Guida illustrativa del cittadino e del forestiero per la città di Genova (Genova) / Alizeri F.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Il Cicerone / Burckhardt E.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Le gallerie Brignole-Sale De Ferrari in Genova / Jacobsen E.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Genua (Leipzig) / Suida W.
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Titolo: Genes (Parigi) / De Foville G.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Le gallerie di Palazzo Bianco e Palazzo Rosso in Genova (Genova) / Grosso O.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Le gallerie di Palazzo Bianco e Palazzo Rosso in Genova (Genova) / Grosso O.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Gemalde und zeichnungen in Genua / Jacobsen E.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Catalogo della galleria di Palazzo Rosso (Milano) / Grosso O.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Arte retrospettiva: Bernardo Strozzi / Grosso O.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Strozzi, Bernardo (Leipzig) / Fiocco G.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Bernardo Strozzi a Genova / Grosso O.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Studi dal vero (Milano) / Venturi A.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Genova, guida storico artistica (Genova) / Castagna D./ Masini M. U.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Alla mostra della pittura italiana del Seicento e Settecento, note e impressioni (San Casciano Val di Pesa) / Nugent M.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Le galleria d'Arte del Comune di Genova (Genova) / Grosso O.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Dipinti inediti del Seicento / Wittgens F.
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Titolo: Catalogo della galleria di Palazzo Rosso (Milano) / Grosso O.
Citazione completa (BIL):
Titolo: I tesori d'arte delle gallerie di Palazzo Rosso e di Palazzo Bianco (Genova) / Grosso O.
Citazione completa (BIL):
Titolo:In "mostra dei pittori genovesi a Genova nel Seicento e Settecento", catalogo della mostra (Genova) / Grosso o./ Bonzi m./ Marcenaro c. (a cura di)
Citazione completa (BIL):
Titolo: Inediti di Bernardo Strozzi / Zampetti P. Q.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Su Bernardo Strozzi / Mortari L.
Citazione completa (BIL):
Titolo: A head by Bernardo Strozzi / Torriti P.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Catalogo provvisorio della galleria di Palazzo Rosso (Genova) / Marcenaro
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Titolo: Italian baroque painting (London) / Waterhouse E.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Dipinti genovesi del XVII e XVIII secolo (Torino) / Marcenaro C.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Bernardo Strozzi (Roma) / Mortari L.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Bernardo Strozzi (i maestri del colore) (Milano) / Matteucci A. M.
Citazione completa (BIL):
Titolo: In "Bernardo Strozzi, paintings and drawings", catalogo della mostra (Binghamton (N. Y.),) / Milkovich M.
Citazione completa (BIL):
Titolo: I pittori del Seicento Veneto (Firenze) / Donzelli C./ Pilo G. M.
Citazione completa (BIL):
Titolo: In "mostra dei pittori genovesi a Genova nel Seicento e Settecento", catalogo della mostra (Genova) / Botto I. M.
Citazione completa (BIL):
Titolo: A silver basin designed by Strozzi / Macandrew H.
Citazione completa (BIL):
Titolo: L'officina di Bernardo Strozzi (Genova) / Pesenti F. R.
Citazione completa (BIL):
Titolo: In "Bernardo Strozzi", catalogo della mostra (Milano) / Boccardo P.