Dopo le varie attribuzioni a Jusepe de Ribera, Salvator Rosa e all'anonimo Maestro dell'Orazione nell'orto degli Ulivi, il presente dipinto è oggi restituito alla mano di Francesco Fracanzano, pittore pugliese di Monopoli che, trasferitosi a Napoli, divenne uno dei principali maestri del naturalismo post-caravaggista. Il nesso con lo Spagnoletto, comunque, non è ingiustificato, dato che Ribera esercitò grande influenza sui giovani pittori attivi nel napoletano nel terzo e nel quarto decennio del Seicento, venendo imitato soprattutto in un genere allora molto in voga, vale a dire nelle mezze figure di apostoli, profeti, filosofi, santi e sapienti antichi - i cui panni venivano fatti vestire agli umili del popolo partenopeo - caratterizzate da marcati contrasti chiaroscurali e dense stesure cromatiche. Questo è precisamente il caso del presente dipinto, che raffigura un uomo anziano, voltato di tre quarti verso lo spettatore mentre, il volto segnato dalle rughe, indica su un foglio di carta un motto, una sentenza morale tratta dai Distici di Dionisio Catone, che recita "Nemo sine crimine vivit", ovvero "Nessuno vive senza peccato".
Il soggetto è noto in numerose repliche, tra cui anche quella dell'Ermitage di San Pietroburgo, attribuita alla scuola del Ribera. In effetti, è possibile che tutte, inclusa la tela di Palazzo Rosso, derivino da un prototipo disperso dello Spagnoletto, del quale è nota almeno una serie perduta di dodici filosofi, realizzata nel 1636 per il conte Felesberg (Ferrari in Storia dell'Arte 57, 1986, p. 115).
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRVS:
Italia
PRVC:
Genova
PRCD:
Palazzo Rosso
PRCM:
collezione Brignole-Sale
PRCS:
Il dipinto si trovava nella collezione Brignole-Sale già almeno dal 1739, quando venne visto e registrato dal Presidente De Brosses nel suo soggiorno a Genova (De Brosses 1799, I, p. 93).
Dopo le varie attribuzioni a Jusepe de Ribera, Salvator Rosa e all'anonimo Maestro dell'Orazione nell'orto degli Ulivi, il presente dipinto è oggi restituito alla mano di Francesco Fracanzano, pittore pugliese di Monopoli che, trasferitosi a Napoli, divenne uno dei principali maestri del naturalismo post-caravaggista. Il nesso con lo Spagnoletto, comunque, non è ingiustificato, dato che Ribera esercitò grande influenza sui giovani pittori attivi nel napoletano nel terzo e nel quarto decennio del Seicento, venendo imitato soprattutto in un genere allora molto in voga, vale a dire nelle mezze figure di apostoli, profeti, filosofi, santi e sapienti antichi - i cui panni venivano fatti vestire agli umili del popolo partenopeo - caratterizzate da marcati contrasti chiaroscurali e dense stesure cromatiche. Questo è precisamente il caso del presente dipinto, che raffigura un uomo anziano, voltato di tre quarti verso lo spettatore mentre, il volto segnato dalle rughe, indica su un foglio di carta un motto, una sentenza morale tratta dai Distici di Dionisio Catone, che recita "Nemo sine crimine vivit", ovvero "Nessuno vive senza peccato".
Il soggetto è noto in numerose repliche, tra cui anche quella dell'Ermitage di San Pietroburgo, attribuita alla scuola del Ribera. In effetti, è possibile che tutte, inclusa la tela di Palazzo Rosso, derivino da un prototipo disperso dello Spagnoletto, del quale è nota almeno una serie perduta di dodici filosofi, realizzata nel 1636 per il conte Felesberg (Ferrari in Storia dell'Arte 57, 1986, p. 115).
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
donazione
Nome (ACQN):
Maria Brignole-Sale De Ferrari
Data acquisizione (ACQD):
1874
Luogo acquisizione (ACQL):
GENOVA
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
COMUNE DI GENOVA
NVC
NVCT:
DM
Citazione completa (BIL)
Ratti 1780, p. 256; De Brosses 1799, I, p. 93; Nouveau guide 1830, p. 137; Spotorno in Casalis, VII, 1840, p. 764; Alizeri, II, 1847, p. 391; Catalogo de' quadri... 1861, p. 14; Atto di cessione 1874, p. 44; Alizeri 1875, p. 167; Grosso 1909, p. 77; Grosso 1910, p. 128; Grosso 1912, p. 43; Grosso 1932, pp. 65-66; Bologna 1955, p. 56; Gaya Nuño 1958, p. 286; Lepore in Arte figurativa 54, 1961, p. 19; Catalogo provvisorio 1961, p. 26; Catalogo provvisorio 1964, p. 19;
Citazione completa (BIL)
Citazione completa (BIL):
Longhi in Paragone 227, 1969, p. 50; Classici dell'Arte 97, 1978, p. 128; Ferrari 1986, pp. 103-183; Baccheschi 1988, p. 159; Tagliaferro 1995, p. 361; Vazquez Astorga 2001, p. 73; Tolosa-Marsiglia-Caen 2021, cat. 85