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Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista, Bartolomeo e Giovanni Evangelista

Musei di Strada Nuova
Definizione bene (OGT)
OGTD:
dipinto
Identificazione (OGTV):
opera isolata
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTM:
analisi stilistica
AUTN:
Barbieri, Giovanni Francesco detto il Guercino
AUTA:
1591-1666
DES
DESS:
PERSONAGGI: MADONNA, GESU' BAMBINO, SAN GIOVANNINO, SAN BARTOLOMEO, SAN GIOVANNI EVANGELISTA. ABBIGLIAMENTO: VESTE, VELO; PELLE DI PECORA; (SAN BARTOLOME
Titolo (SGTT)
Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista, Bartolomeo e Giovanni Evangelista
SGT
SGTI:
MADONNA CON BAMBINO, SAN GIOVANNINO, SAN GIOVANNI EVANGELISTA E SAN BARTOLOMEO
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PR 90
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Rosso
DTZ
DTZG:
sec. XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
metà
DTM:
bibliografia
ADT:
1652, data riportata da Carlo Cesare Malvasia
DTSI:
1660
DTSF:
1661
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
Secondo Malvasia, il dipinto era destinato al Duomo di Cento, ma non raggiunse mai tale collocazione, rimanendo in casa di Guercino fino alla sua morte. La vicenda dell'opera, riconosciuta per prima da Nefta Grimaldi (1957, fig. 143) nel dipinto di Palazzo Rosso, ma assente in qualsiasi altra fonte successiva al biografo bolognese, è rimasta oscura fino al 2017, quando, grazie ad un'acuta rilettura dell'eccezionale Libro dei Conti del pittore e di altri documenti d'archivio, Piero Boccardo propose molto convincentemente di riconoscere il quadro oggi conservato a Palazzo Rosso nel "dipinto di san Bartolomeo" citato nel registro contabile (Boccardo in The Burlington Magazine, giugno 2017, pp. 450-452). L'opera, infatti, pagata a Guercino tra il 1660 e il 1661, peraltro una cifra congrua alle dimensioni e alla complessità di una pala d'altare, non era ancora mai stata identificata. La presenza, poi, di san Giovanni Battista bambino all'interno del dipinto "di san Bartolomeo", come descritto nei due fogli annessi al Libro dei Conti e dedicati esclusivamente a quest'opera, fece comprendere allo studioso che non poteva trattarsi di una composizione sul tema della vita del santo. Infine, l'opera venne commissionata e pagata da Sebastiano Fabri, membro di una ricca famiglia di proprietari terrieri che deteneva il giuspatronato della cappella dedicata proprio a san Bartolomeo nella Collegiata di San Biagio a Cento. Se, dunque, è assai credibile che la destinazione originaria dell'opera fosse l'altare dei Fabri, resta ancora senza spiegazione il fatto che la pala, alla fine, non venne mai posta in opera - per quanto saldata - rimanendo nella casa dell'artista. È direttamente dagli eredi del pittore che nel 1684 venne acquistata per 3398 lire da Gio. Francesco I Brignole-Sale per essere posta a Palazzo Rosso, dove ancor oggi si può ammirare. In relazione alla tela si conoscono due disegni preparatori: uno a penna e inchiostro, relativo alla figura di san Bartolomeo, conservato al Metropolitan Museum of Art (inv. N. 1963 63. 67); l'altro, a matita rossa, pertinente la collezione Koening-Fachsenfeld (inv. N. Ii/62), oggi depositata presso la Staatsgalerie di Stoccarda, riferibile al panneggio della veste di san Giovanni evangelista.