Dal libro dei conti dell’artista risulta che per questo dipinto venne pagata una caparra di 20 scudi il 22 novembre 1640, mentre il saldo di 55 scudi fu registrato in data 7 dicembre 1641; in entrambi i casi è specificato il nome del committente: l'avvocato Marcantonio Eugeni, che, due anni più tardi, pagò a Guercino una cifra analoga per una Morte di Seneca, andata dispersa, ma chiaramente concepita in pendant con l'opera in esame. L’opera è stata, poi, identificata con il “quadro in tela rapresenta Catone Utecenze con cornice dorata” registrato nell’inventario post-mortem del cardinale Giovanni Battista Pallotta, del 1668 (Boccardo in Caldarola 2009, p. 120). È, dunque, dalla nipote ed erede del cardinale che il dipinto venne acquistato da Giovanni Francesco I Brignole-Sale sicuramente entro il 1684, anno in cui compare nell’inventario pertinente ai beni di quest’ultimo (Tagliaferro 1995, p. 299).
Si conoscono due disegni, entrambi a penna e inchiostro, in relazione a questo soggetto: uno della Royal Library di Windsor (inv. N. 2816) dove, rispetto al dipinto, la mano destra di Catone è sollevata in modo da infiggere la spada in pieno costato; l'altro, conservato al Musée des Beaux-Arts di Digione (inv. N. D. G. 565), presenta, invece, in analogia con la tela di Palazzo Rosso, una tenda sulla sinistra e il braccio destro abbassato (Boccardo in Genova 1992, p. 70).
Dal libro dei conti dell’artista risulta che per questo dipinto venne pagata una caparra di 20 scudi il 22 novembre 1640, mentre il saldo di 55 scudi fu registrato in data 7 dicembre 1641; in entrambi i casi è specificato il nome del committente: l'avvocato Marcantonio Eugeni, che, due anni più tardi, pagò a Guercino una cifra analoga per una Morte di Seneca, andata dispersa, ma chiaramente concepita in pendant con l'opera in esame. L’opera è stata, poi, identificata con il “quadro in tela rapresenta Catone Utecenze con cornice dorata” registrato nell’inventario post-mortem del cardinale Giovanni Battista Pallotta, del 1668 (Boccardo in Caldarola 2009, p. 120). È, dunque, dalla nipote ed erede del cardinale che il dipinto venne acquistato da Giovanni Francesco I Brignole-Sale sicuramente entro il 1684, anno in cui compare nell’inventario pertinente ai beni di quest’ultimo (Tagliaferro 1995, p. 299).
Si conoscono due disegni, entrambi a penna e inchiostro, in relazione a questo soggetto: uno della Royal Library di Windsor (inv. N. 2816) dove, rispetto al dipinto, la mano destra di Catone è sollevata in modo da infiggere la spada in pieno costato; l'altro, conservato al Musée des Beaux-Arts di Digione (inv. N. D. G. 565), presenta, invece, in analogia con la tela di Palazzo Rosso, una tenda sulla sinistra e il braccio destro abbassato (Boccardo in Genova 1992, p. 70).
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
donazione
Nome (ACQN):
Maria Brignole-Sale De Ferrari
Data acquisizione (ACQD):
1874
Luogo acquisizione (ACQL):
GENOVA
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
COMUNE DI GENOVA
NVC
NVCT:
DM
Citazione completa (BIL)
Malvasia 1678 (ed. 1841), p. 373; Pitture e quadri 1756, p. VI; Lanzi 1793 (ed. 1984), p. 45; Calvi 1808, pp. 94, 99; Malvasia, Zanotti 1841, II, p. 265; Alizeri 1846, II, p. 385; Burckhardt 1855 (ed. 1952), p. 1129; Atti 1861, p. 128; Jacobsen 1896, p. 95; Grosso 1909, p. 71; Grosso 1910, p. 115; Grosso 1912, p. 24; Voss 1922, p. 219; Grosso 1931, p. 47; Marcenaro 1961, p. 16; Salerno 1988, p. 277; Mahon in Bologna 1991, pp. 240-241; Mahon in Francoforte 1991, p. 258; Stone 1991, p. 191;
Citazione completa (BIL)
Citazione completa (BIL):
Boccardo in Genova 1992, p. 70; Mahon in Bologna 1992, p. 177; Il libro dei conti 1997, pp. 104, 111; Tagliaferro 1995, p. 143; Boccardo in Caldarola 2009, p. 120; Uccelli in Torino 2024, p. 227
Mostre (MST)
MSTT:
Il Guercino (Giovanni Francesco Barbieri, 1591-1666)
MSTL:
Cento
MSTD:
1991
MSTT:
Genova e Guercino. Dipinti e disegni delle civiche collezioni