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Annunciazione

Musei di Strada Nuova
Definizione bene (OGT)
OGTD:
dipinto
Identificazione (OGTV):
opera isolata
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTM:
analisi stilistica
AUTN:
Carracci, Ludovico
AUTA:
1555 - 1619
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Dipinto
Codifica Iconclass (DESI)
73A523
DES
DESS:
Personaggi: Vergine, Arcangelo Gabriele. Figure: angioletti. Abbigliamento: veste, sopravveste, mantello; veste, mantello. Oggetti: giglio, sedia
Titolo (SGTT)
Annunciazione
SGT
SGTI:
Annunciazione
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PR 64
INVD:
POST 1910
INVC:
Palazzo Rosso
DTZ
DTZG:
sec. XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
inizio
DTM:
analisi stilistica
DTSI:
1602
DTSV:
ca
DTSF:
1604
DTSL:
ca
MTC
MTC:
olio su rame
Notizie storico-critiche (NSC)
Ludovico Carracci, insieme con i cugini Agostino e Annibale fu uno dei protagonisti della pittura del seicento. Essi fondarono nel 1582 a Bologna l’accademia delli desiderosi, in seguito delli incamminati, in cui vennero educati molti dei principali artisti dell’epoca nel segno del rinnovamento della pittura, contrapponendo agli stanchi canoni manieristi lo studio del vero, dei grandi maestri del cinquecento e dell’equilibrio dell’arte classica. Per tutto il secolo CVIII, l'Annunciazione venne ascritta ad Annibale Carracci e, solo dal secolo scorso, comparve nella collezione Brignole-Sale con il riferimento a Ludovico, ripreso, poi, quasi unanimemente dalla critica. Solo Friedlander, infatti, si era dichiarato incerto se attribuirlo al maestro o al suo allievo, ma, in seguito, nessuno ne ha più dubitato, se si esclude il grosso che nel catalogo del 1932 lo attribuì ad un imitatore dei Carracci. Discussa è, invece, la datazione: il Bodmer lo collocò verso gli anni 1605-1607, Arcangeli, paragonando l'opera genovese allo stile asciutto della nascita del battista della Pinacoteca Nazionale di Bologna, la datò verso il 1602-1603, seguito da Mahon che ha allargato il periodo al triennio 1602-1604. Questa tesi è stata condivisa recentemente da Feigenbaum, mentre Bohn ha proposto di collocare l'esecuzione al 1615 ca. Tale ipotesi è stata decisamente respinta da A. Brogi, in occasione di una mostra monografica sull'autore (bo, 2001). Questa Annunciazione costituisce uno degli esiti più aggraziati della produzione artistica di Ludovico in cui il pittore, abbandonato ogni intento monumentale, depurato il linguaggio da componenti troppo naturali o passionali, si abbandona a una pittura delicata e vagamente sentimentale. La composizione semplice ed equilibratissima, l’impianto prospettico ben definito, coronato dalla gioiosa e movimentata serie di angioletti, gli effetti luministici contenuti entro un tono smorzato di ombra diffusa e impreziositi dalla delicatissima gamma cromatica basata sui colori rosa, azzurro e giallo delle vesti, creano un’atmosfera raffinata, ma pure, severa e domestica, fornendo un senso di religiosità intimamente vissuta. L’evento sacro non è concepito come distante, bensì come parte della vita quotidiana di ciascuno, tanto è vero che, dal balcone della dimora dove si svolge la scena, si intravedono in lontananza le torri bolognesi della Garisenda e degli Asinelli.