PERSONAGGI:MADONNA, GESU' BAMBINO, SAN GIUSEPPE, SANTA ELISABETTA, SAN GIOVANNINO. ABBIGLIAMENTO: VESTE, MANTELLO; CAMICIA, VESTE, MANTELLO; (SANTA ELISABE
Titolo (SGTT)
Sacra Famiglia con sant'Elisabetta
SGT
SGTI:
SACRA FAMIGLIA CON SANTA ELISABETTA E SAN GIOVANNINO
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PR 105
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Rosso
DTZ
DTZG:
sec. XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
analisi stilistica
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
Documentata dal 1756 a Palazzo Rosso, la tela fu collocata al secondo piano nobile, nella stanza cosiddetta "dell'Inverno" e, probabilmente in quell'occasione, venne ingrandita. La provenienza dalla collezione di Giuseppe Maria Durazzo è attestata dal libro dei conti dello stesso, dove è registrato il pagamento nel 1668. La precedente e, verosimilmente, primitiva collocazione è invece, ancora sconosciuta, ma è presumibile che si trovasse su un altare, viste le tracce di bruciatura da candela rinvenute sulla sua superficie. Per quanto riguarda il soggetto, esso, dal punto di vista iconografico, risulta riferibile al tema della fuga in Egitto, tenuto conto della presenza dell'asino che Giuseppe tiene per la cavezza e della palma su cui siede Maria, che alluderebbe al miracolo dei datteri.
L'attribuzione a Procaccini, messa in dubbio da Manzitti e Cannon-Brookes (che fece il nome di Daniele Crespi), nonché da Brigstocke (che la ritenne opera di un seguace di Procaccini), è avvalorata dal confronto con un disegno, conservato a Vienna presso l'Accademia albertina, unanimemente attribuito al maestro.
Tipo scheda (TSK)
OA
Identificativo di origine
OA_6894
Codice univoco (NCT)
Codice Regione (NCTR):
07
Ente schedatore (ESC)
C010025
Ente competente (ECP)
S21
Altro codice bene (ACC)
ODY-OA_0012132/ R07
Altri codici (ACC)
Altro codice bene (ACC):
IN11_000039
Schede correlate (ACS)
ACSC:
94
ACSS:
Numero scheda cartacea
Definizione bene (OGT)
OGTD:
dipinto
Identificazione (OGTV):
opera isolata
Titolo (SGTT)
Sacra Famiglia con sant'Elisabetta
SGT
SGTI:
SACRA FAMIGLIA CON SANTA ELISABETTA E SAN GIOVANNINO
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRVP:
GE
PRVC:
GENOVA
PRCM:
collezione privata Giuseppe Maria Durazzo
PRDI:
1668
PRDU:
1701
TCL:
luogo di provenienza
PRVP:
GE
PRVC:
GENOVA
PRCM:
collezione privata Maria Durazzo
PRDI:
1701
PRDU:
post 1717
TCL:
luogo di provenienza
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PR 105
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Rosso
DTZ
DTZG:
sec. XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
analisi stilistica
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTM:
analisi stilistica
AUTN:
Procaccini, Giulio Cesare
AUTA:
1574-1625
Altre attribuzioni (AAT)
ERCOLE PROCACCINI
MTC
MTC:
olio su tela
Misure (MIS)
MISU:
cm
MISA:
249
MISL:
168
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Restauri (RST)
RSTD:
1959
RSTN:
PODIO D.
DES
DESS:
PERSONAGGI:MADONNA, GESU' BAMBINO, SAN GIUSEPPE, SANTA ELISABETTA, SAN GIOVANNINO. ABBIGLIAMENTO: VESTE, MANTELLO; CAMICIA, VESTE, MANTELLO; (SANTA ELISABE
Notizie storico-critiche (NSC)
Documentata dal 1756 a Palazzo Rosso, la tela fu collocata al secondo piano nobile, nella stanza cosiddetta "dell'Inverno" e, probabilmente in quell'occasione, venne ingrandita. La provenienza dalla collezione di Giuseppe Maria Durazzo è attestata dal libro dei conti dello stesso, dove è registrato il pagamento nel 1668. La precedente e, verosimilmente, primitiva collocazione è invece, ancora sconosciuta, ma è presumibile che si trovasse su un altare, viste le tracce di bruciatura da candela rinvenute sulla sua superficie. Per quanto riguarda il soggetto, esso, dal punto di vista iconografico, risulta riferibile al tema della fuga in Egitto, tenuto conto della presenza dell'asino che Giuseppe tiene per la cavezza e della palma su cui siede Maria, che alluderebbe al miracolo dei datteri.
L'attribuzione a Procaccini, messa in dubbio da Manzitti e Cannon-Brookes (che fece il nome di Daniele Crespi), nonché da Brigstocke (che la ritenne opera di un seguace di Procaccini), è avvalorata dal confronto con un disegno, conservato a Vienna presso l'Accademia albertina, unanimemente attribuito al maestro.
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
donazione
Nome (ACQN):
Maria Brignole-Sale De Ferrari
Data acquisizione (ACQD):
1874
Luogo acquisizione (ACQL):
GENOVA
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
COMUNE DI GENOVA
NVC
NVCT:
DM
Citazione completa (BIL)
Pitture e quadri 1756, pp. 11-12; Cochin 1758, p. 258Ratti 1766, p. 233; Ratti 1780, p. 256; Description 1781, p. 87; Description 1788, p. 184; Description 1792, p. 184; Description 1796, p. 184; Catalogo de' quadri appartenenti al sig. Conte Antonio Brignole Sale... 1813, p. 6; Descrizione...anonimo 1818 (ed. 1969), p. 148; Nouvelle description 1819, p. 139; Nouvelle description 1826, p. 124; Catalogo dei quadri appartenenti al sig. Marchese Brignole Sale... 1829, p. 7; Nouveau Guide 1830;
Citazione completa (BIL)
Citazione completa (BIL):
Nouveau Guide 1833, p. 188; Spotorno in Casalis 1840, VII, p. 764; Alizeri 1847, p. 389; Catalogo de' quadri ed altri oggetti d'arte... 1861, p. 13; Atto di cessione 1874, p. 44; Alizeri 1875, p. 166; Burckhardt-Bode 1892, p. 800; Jacobsen in Archivio Storico dell'Arte II, 1896, p. 104; Suida 1906, p. 137; Grosso 1909, p. 77; Ricci 1910, p. 215; Grosso 1910, p. 129; Jacobsen in Repertorium XXXIV, 1911, p. 199;
Citazione completa (BIL):
Grosso 1912, p. 44; Venturi 1928, III, p. 1032; Grosso 1932, p. 65; Brigstocke 1976, p. 96