Personaggi: San Paolo. Abbigliamento: mantello. Oggetti: spada.
Titolo (SGTT)
San Paolo Apostolo
SGT
SGTI:
San Paolo apostolo
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PR 113
INVD:
POST 1910
INVC:
Palazzo Rosso
DTZ
DTZG:
sec. XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
bibliografia
DTSI:
1621
DTSV:
ca.
DTSF:
1621
DTSL:
ca.
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
I quattro dipinti degli apostoli (San Matteo, San Paolo, San Simone, San Tommaso) facevano parte di una dispersa serie dei dodici apostoli, in origine completata anche dalle immagini di Cristo e della Vergine per un totale di quattordici tele, dipinta per Gio. Carlo Doria - secondo quanto attesta una lettera di Simon Vouet- intorno alla fine del 1621. Una seconda lettera scritta da Orazio Fregoso al Doria documenterebbe tuttavia, nel mese di dicembre dello stesso anno, una grave infermità del Procaccini, motivo per il quale la critica aveva ipotizzato che solo il San Tommaso fosse di mano del maestro e che gli altri quadri, che apparivano inferiori per qualità, fossero stati realizzati da qualche aiuto. Pare tuttavia inverosimile che l’artista abbia affidato a un allievo l’incarico di realizzare parte di un ciclo commissionatogli dal suo più illustre committente; gli ultimi restauri hanno inoltre evidenziato l’omogenea qualità pittorica delle quattro tele.
Dopo il 1645 passò in eredità ai discendenti di Gio. Luca Doria, fratello più giovane di Gio. Carlo, che nel 1678 ne cedettero uno a Ottavio Centurione e cinque a Cristoforo Centurione Oltremarini. A sua volta il figlio di quest'ultimo, Pietro Francesco, vendette nel 1730 circa quattro delle cinque tele a Gio. Francesco II Brignole-Sale che le sistemò a Palazzo Rosso.
L’identità dei santi è chiara in considerazione degli attributi delle figure, che ricorrono non a caso anche in altre serie di uguale soggetto, come quella realizzata da Pietro Paolo Rubens oggi al Prado: San Paolo tiene la mano appoggiata sull’impugnatura della spada, che simboleggia la sua decapitazione; San Tommaso tiene una lancia strumento del suo martirio; San Simone il libro e San Matteo l’alabarda, arma con la quale venne martirizzato.
Le figure sono monumentali e si impongono per il corposo rilievo e per l’accentuato movimento di torsione dei corpi: Procaccini aveva lavorato come scultore fra il 1591 e 1599 presso il cantiere del Duomo di Milano e quest'attività ha senza dubbio influenzato il suo stile pittorico. Il marcato chiaroscuro dei dipinti è invece comune alle scelte formali degli altri lombardi attivi a inizio seicento per la committenza religiosa della chiesa controriformata: in particolare Giovan Battista Crespi il ‘Cerano’ e Pier Francesco Mazzucchelli il ‘Morazzone’.
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRVS:
Italia
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCM:
Collezione di Doria Gio. Carlo
PRDI:
1621/ ca.
PRDU:
1645/ post
PRCT:
collezione
PRCQ:
privata
TCL:
luogo di provenienza
PRVS:
Italia
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCM:
Collezione di Doria Gio. Luca
PRDI:
1645/ post
PRDU:
1678
TCL:
luogo di provenienza
PRVS:
Italia
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCM:
Collezione di Centurione Oltremarini Cristoforo
PRDI:
1678
PRDU:
1730
TCL:
luogo di provenienza
PRVS:
Italia
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCM:
Collezione di Brignole-Sale Gio. Francesco II
PRDI:
1730/ ca.
TCL:
luogo di provenienza
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PR 113
INVD:
POST 1910
INVC:
Palazzo Rosso
DTZ
DTZG:
sec. XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
bibliografia
DTSI:
1621
DTSV:
ca.
DTSF:
1621
DTSL:
ca.
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTM:
analisi stilistica
AUTN:
Procaccini, Giulio Cesare
AUTA:
1548-1625
Committenza (CMM)
CMMN:
Doria Gio. Carlo
CMMD:
1621/ ca.
MTC
MTC:
olio su tela
Misure (MIS)
MISU:
cm
MISA:
122
MISL:
90
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Restauri (RST)
RSTD:
1842
RSTN:
Isola A.
DES
DESS:
Personaggi: San Paolo. Abbigliamento: mantello. Oggetti: spada.
Notizie storico-critiche (NSC)
I quattro dipinti degli apostoli (San Matteo, San Paolo, San Simone, San Tommaso) facevano parte di una dispersa serie dei dodici apostoli, in origine completata anche dalle immagini di Cristo e della Vergine per un totale di quattordici tele, dipinta per Gio. Carlo Doria - secondo quanto attesta una lettera di Simon Vouet- intorno alla fine del 1621. Una seconda lettera scritta da Orazio Fregoso al Doria documenterebbe tuttavia, nel mese di dicembre dello stesso anno, una grave infermità del Procaccini, motivo per il quale la critica aveva ipotizzato che solo il San Tommaso fosse di mano del maestro e che gli altri quadri, che apparivano inferiori per qualità, fossero stati realizzati da qualche aiuto. Pare tuttavia inverosimile che l’artista abbia affidato a un allievo l’incarico di realizzare parte di un ciclo commissionatogli dal suo più illustre committente; gli ultimi restauri hanno inoltre evidenziato l’omogenea qualità pittorica delle quattro tele.
Dopo il 1645 passò in eredità ai discendenti di Gio. Luca Doria, fratello più giovane di Gio. Carlo, che nel 1678 ne cedettero uno a Ottavio Centurione e cinque a Cristoforo Centurione Oltremarini. A sua volta il figlio di quest'ultimo, Pietro Francesco, vendette nel 1730 circa quattro delle cinque tele a Gio. Francesco II Brignole-Sale che le sistemò a Palazzo Rosso.
L’identità dei santi è chiara in considerazione degli attributi delle figure, che ricorrono non a caso anche in altre serie di uguale soggetto, come quella realizzata da Pietro Paolo Rubens oggi al Prado: San Paolo tiene la mano appoggiata sull’impugnatura della spada, che simboleggia la sua decapitazione; San Tommaso tiene una lancia strumento del suo martirio; San Simone il libro e San Matteo l’alabarda, arma con la quale venne martirizzato.
Le figure sono monumentali e si impongono per il corposo rilievo e per l’accentuato movimento di torsione dei corpi: Procaccini aveva lavorato come scultore fra il 1591 e 1599 presso il cantiere del Duomo di Milano e quest'attività ha senza dubbio influenzato il suo stile pittorico. Il marcato chiaroscuro dei dipinti è invece comune alle scelte formali degli altri lombardi attivi a inizio seicento per la committenza religiosa della chiesa controriformata: in particolare Giovan Battista Crespi il ‘Cerano’ e Pier Francesco Mazzucchelli il ‘Morazzone’.
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
donazione
Nome (ACQN):
Brignole-Sale De Ferrari Maria
Data acquisizione (ACQD):
1874
Luogo acquisizione (ACQL):
Genova
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
NVC
NVCT:
DM
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAN:
010423
FTAX:
documentazione esistente
FTAN:
19662/NEG B 42/5
Bibliografia (BIB)
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Ratti C. G.
BIBD:
1766
BIBN:
p. 234
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Poleggi E. - F. (a cura di)
BIBD:
1818
BIBN:
p. 148
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Alizeri F.
BIBD:
1847
BIBN:
V. III, pp. 393-394
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Alizeri F.
BIBD:
1875
BIBN:
p. 167
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Jacobsen E.
BIBD:
1896
BIBN:
In "Archivio storico dell'arte", II, p. 106
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Grosso O.
BIBD:
1909
BIBN:
p. 80
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Grosso O.
BIBD:
1910
BIBN:
p. 132
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Jacobsen E.
BIBD:
1911
BIBN:
In "Rep. Fur Kunstw", p. 199
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Grosso O.
BIBD:
1912
BIBN:
p. 47
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Grosso O.
BIBD:
1932
BIBN:
p. 69
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Boccardo P.
BIBD:
1992
BIBN:
p. 39
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Boccardo P.
BIBD:
1992
BIBN:
pp. 41-46
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Boccardo P.
BIBD:
1997
BIBN:
p. 178
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Priarone
BIBD:
2010
BIBN:
"Musei di Strada Nuova a Genova" p. 26 n. 5
Citazione completa (BIL)
Titolo: Pitture e quadri del Palazzo Brignole (Genova)
Citazione completa (BIL)
Citazione completa (BIL):
Titolo: Instruzione di quanto può vedersi di più bello in Genova in pittura, scultura ed architettura (Genova) / Ratti C. G.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Catalogo dei quadri appartenenti al sig. Conte Brignole-Sale (Genova)
Citazione completa (BIL):
Titolo: Descrizione della città di Genova da un anonimo del 1818 (Genova) / Poleggi E. - F. (a cura di)
Citazione completa (BIL):
Titolo: Catalogo dei quadri appartenenti al sig. Marchese Antonio Brignole-Sale quali esistono nel di lui palazzo in Genova detto il (Genova)
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Titolo: Guida artistica per la città di Genova (Genova) / Alizeri F.
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Titolo: Catalogo dei quadri e di altri oggetti d'arte della galleria di S. E. Il marchese Antonio Brignole-Sale nel di lui palazzo in (Genova)
Citazione completa (BIL):
Titolo: Guida illustrativa del cittadino e del forestiero per la città di Genova (Genova) / Alizeri F.
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Titolo: Le gallerie Brignole-Sale De Ferrari in Genova / Jacobsen E.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Catalogo delle gallerie di Palazzo Bianco e Rosso (Genova) / Grosso O.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Catalogo delle gallerie di Palazzo Bianco e Rosso (Genova) / Grosso O.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Gemalde und zeichnungen in genua / Jacobsen E.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Catalogo della galleria di Palazzo Rosso (Milano) / Grosso O.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Le gallerie d'arte del Comune di Genova / Grosso O.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Galleria di Palazzo Rosso, catalogo provvisorio (Genova)
Citazione completa (BIL):
Titolo: Galleria di Palazzo Rosso, catalogo provvisorio (Genova)
Citazione completa (BIL):
Titolo: Gio. Carlo Doria e la serie degli apostoli di G. C. Procaccini (Genova) / Boccardo P.
Citazione completa (BIL):
Titolo: La galleria di Palazzo Rosso (Milano) / Boccardo P.
Citazione completa (BIL):
Titolo: In "Procaccini, Cerano, Morazzone. Dipinti lombardi del primo seicento dalle civiche collezioni genovesi" (Genova) / Boccardo P.
Citazione completa (BIL):
Titolo: In "Van Dyck a Genova", catalogo della mostra (Milano) / Boccardo P.
Citazione completa (BIL):
Titolo: Per l'itinerario culturale di un doge di Genova: Gio. Francesco Brignole-Sale (Genova) / Tagliferro L.
Mostre (MST)
MSTT:
Procaccini, Cerano, Morazzone. Dipinti lombardi del primo seicento dalle civiche collezioni genovesi