Dopo l'arrivo a Palazzo Rosso, la tela mantenne l'attribuzione a Palma il Vecchio fino all'ultimo catalogo della collezione precedente la donazione alla città di Genova, stilato nel 1861, nel quale ritornò il riferimento a Bonifacio veronese, ripreso, poi, da Jacobsen e da Suida. Nel 1903 Wickhoff attribuì l'opera ad Antonio Palma, paragonando tipologia e atteggiamento delle figure a quelle del dipinto raffigurante la Resurrezione della Staatsgalerie di Stoccarda, firmata dallo stesso maestro.
Di proprietà della Pinacoteca di Brera a Milano (inv. 167), ma in deposito a Palazzo Madama di Roma, è un'Adorazione dei Magi attribuita a Bonifacio veronese con la collaborazione di Antonio Palma, la quale è da ritenersi una replica con varianti del dipinto genovese. Il soggetto era, comunque, molto praticato dallo stesso Bonifacio, come testimoniato dalle dieci Adorazioni menzionate da Senargiotto (1882).
Per quanto concerne la datazione, utili elementi provengono dal confronto con l'Adorazione dei Magi dipinta da Bonifacio per il Palazzo dei Camerlenghi di Comun a Rialto (1529) e con quella proveniente dalla stanza del Magistrato alle Entrate (1544).
Ambientazione e plasticità delle figure inducono a riferire il dipinto genovese ai primi anni del quinto decennio del Cinquecento.
Dopo l'arrivo a Palazzo Rosso, la tela mantenne l'attribuzione a Palma il Vecchio fino all'ultimo catalogo della collezione precedente la donazione alla città di Genova, stilato nel 1861, nel quale ritornò il riferimento a Bonifacio veronese, ripreso, poi, da Jacobsen e da Suida. Nel 1903 Wickhoff attribuì l'opera ad Antonio Palma, paragonando tipologia e atteggiamento delle figure a quelle del dipinto raffigurante la Resurrezione della Staatsgalerie di Stoccarda, firmata dallo stesso maestro.
Di proprietà della Pinacoteca di Brera a Milano (inv. 167), ma in deposito a Palazzo Madama di Roma, è un'Adorazione dei Magi attribuita a Bonifacio veronese con la collaborazione di Antonio Palma, la quale è da ritenersi una replica con varianti del dipinto genovese. Il soggetto era, comunque, molto praticato dallo stesso Bonifacio, come testimoniato dalle dieci Adorazioni menzionate da Senargiotto (1882).
Per quanto concerne la datazione, utili elementi provengono dal confronto con l'Adorazione dei Magi dipinta da Bonifacio per il Palazzo dei Camerlenghi di Comun a Rialto (1529) e con quella proveniente dalla stanza del Magistrato alle Entrate (1544).
Ambientazione e plasticità delle figure inducono a riferire il dipinto genovese ai primi anni del quinto decennio del Cinquecento.
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
donazione
Nome (ACQN):
Maria Brignole-Sale De Ferrari
Data acquisizione (ACQD):
1874
Luogo acquisizione (ACQL):
GENOVA
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
COMUNE DI GENOVA
NVC
NVCT:
DM
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAN:
010409
FTAX:
documentazione esistente
FTAN:
NV
Citazione completa (BIL)
De Brosses 1739 (ed. 1957), I, p. 78; Pitture e quadri 1756, p. 9; Ratti 1766, p. 232; Description 1773, p. 101; Ratti 1780, p. 255; Description 1781, p. 87; Description 1788, p. 182; Description 1792, p. 182; Tassi 1793, I, p. 106; Description 1796, p. 182; Catalogo dei quadri appartenenti al sig. Conte Antonio Brignole Sale... 1813, p. 5; Descrizione da un anonimo 1818 (ed. 1969), p. 147; Nouvelle description 1819, p. 137; Nouvelle description 1826, p. 125;
Citazione completa (BIL)
Citazione completa (BIL):
Catalogo dei quadri appartenenti al sig. Marchese Antonio... 1829, p. 6; Nouveau guide 1830, p. 135; Spotorno in Casalis 1840, VII, p. 764; Alizeri 1847, II, 1, p. 388; Catalogo dei quadri ed altri oggetti... 1861, p. 11; Atto di cessione 1874, p. 43; Alizeri 1875, p. 166; Jacobsen in Archivio Storico dell'Arte, II, 1896, p. 99; Suida 1906, p. 143; Grosso 1909, p. 74; Grosso 1910, p. 121; Jacobsen in Repertorium, XXXIV, 1911, p. 195; Grosso 1912, p. 34; Westphal 1931, p. 103; Grosso 1932, p. 57;
Citazione completa (BIL):
Burckhardt 1952, p. 1066; Catalogo provvisorio 1961, p. 13; Catalogo provvisorio 1964, p. 12