La tela rappresenta l'allegoria della Divina Clemenza, soggetto affrontato anche dal Maratta, maestro del giovane Piola durante il suo apprendistato romano. Infatti, si tratta di una copia dell'opera del maestro, attività a cui era così avvezzo che si conservano numerosi disegni in cui studia, copiandoli, alcuni dei più eccellenti capolavori romani.
In questo caso specifico, il giovane artista, pur riprendendo fedelmente la composizione del maestro romano, lascia emergere la sua personalità attraverso un'impaginazione monumentale di stampo narrativo unitamente al gusto calligrafico-descrittivo dei tratti somatici e all'uso indagatore del colore nel ritmo dei passaggi tra le pieghe delle vesti e dei drappi.
Al centro, adagiata sulla curva dell'arcobaleno, che divide a metà in senso orizzontale la composizione, la Clemenza, rappresentata con lo scettro in una mano e una corona di alloro nell'altra, domina l'intera scena al vertice della spirale popolata dai personaggi sottostanti. Una raggiera di luce le illumina il capo andando a isolare la sua figura dagli angeli sovrastanti per metterla in risalto.
Sulla sinistra un angioletto ci permette di identificare la Clemenza grazie al cartiglio che alza in alto e su cui vi è riportata l'iscrizione "CUSTOS CLEMENTIA MUNDI".
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCT:
casa
PRCQ:
PIOLA
TCL:
luogo di provenienza
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 1767
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco
Rapporto (RO)
ROFF:
copia
ROFS:
Allegoria della Divina Clemenza
ROFA:
Maratta Carlo
ROFC:
Sala delle Udienze, Palazzo Altieri, Roma
DTZ
DTZG:
sec. XVIII
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTN:
PIOLA PAOLO GEROLAMO
AUTA:
1666/1724
MTC
MTC:
olio su tela
Misure (MIS)
MISA:
97,5
MISL:
50
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Notizie storico-critiche (NSC)
La tela rappresenta l'allegoria della Divina Clemenza, soggetto affrontato anche dal Maratta, maestro del giovane Piola durante il suo apprendistato romano. Infatti, si tratta di una copia dell'opera del maestro, attività a cui era così avvezzo che si conservano numerosi disegni in cui studia, copiandoli, alcuni dei più eccellenti capolavori romani.
In questo caso specifico, il giovane artista, pur riprendendo fedelmente la composizione del maestro romano, lascia emergere la sua personalità attraverso un'impaginazione monumentale di stampo narrativo unitamente al gusto calligrafico-descrittivo dei tratti somatici e all'uso indagatore del colore nel ritmo dei passaggi tra le pieghe delle vesti e dei drappi.
Al centro, adagiata sulla curva dell'arcobaleno, che divide a metà in senso orizzontale la composizione, la Clemenza, rappresentata con lo scettro in una mano e una corona di alloro nell'altra, domina l'intera scena al vertice della spirale popolata dai personaggi sottostanti. Una raggiera di luce le illumina il capo andando a isolare la sua figura dagli angeli sovrastanti per metterla in risalto.
Sulla sinistra un angioletto ci permette di identificare la Clemenza grazie al cartiglio che alza in alto e su cui vi è riportata l'iscrizione "CUSTOS CLEMENTIA MUNDI".
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
legato
Nome (ACQN):
AGENO DE SIMONI CARLOTTA
Data acquisizione (ACQD):
1913
Luogo acquisizione (ACQL):
GENOVA
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
COMUNE DI GENOVA
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione esistente
FTAN:
NEG A. 56/3
Citazione completa (BIL)
A. Toncini Cabella, Paolo Gerolamo Piola e la sua grande Casa genovese, Genova, Sagep, 2002, pp.39-41, fig. 49