Si tratta del bozzetto per l'affresco, realizzato in palazzo Serra Gerace, raffigurante il Concilio degli dei con Venere che presenta Enea.
Basandosi semplicemente su un'analisi di carattere stilistico, è possibile datare l'affresco tra il primo e il secondo decennio del Settecento e svolgere un confronto iconografico con le divinità del concilio affrescato in palazzo Ferretto. Infatti, è probabile che il giovane Piola abbia riutilizzato nel cantiere Serra i cartoni dell'altro palazzo genovese, ipotesi assolutamente plausibile se si tiene in considerazione che la tecnica del cartone e dello spolvero è una consuetudine in Casa Piola.
La figura di Giove, posizionato al centro del medaglione, è ripresa in modo quasi palmare da quella del soffitto del palazzo del Doge, così come Apollo risulta seduto in una posizione speculare all'altra, di cui ricalca anche i connotati e gli attribuiti, mente Nettuno sembra essere ricavato, seppure in modo meno incisivo, dallo stesso cartone ribaltato utilizzato per Marte.
Venere, inginocchiata su una nube, è rappresentata mentre addita Enea affinché sia ammesso tra gli dei. L'eroe è assiso fra gli elementi di quadratura realizzati dal Costa in un perfetto dialogo tra le figure dipinte e l'architettura illusiva. Contemporaneamente, il re dell'Olimpo indica a Venere il fiume in cui Enea dovrà immergersi per essere ammesso tra di loro: si tratta di un possente vecchio che siede nella nicchia architettonica simmetrica a quella di Enea. I gesti di queste due divinità instaurano all'interno della composizione un movimento centrifugo, evidenziato dalla figura del putto alato sulla sinistra che sfonda la terza dimensione.
II DEPOSITO/O/43
Sala 5 (marzo 2008)
Sala 21 bis (attuale)
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCU:
Salita San Francesco 18
PRDU:
1913
PRCT:
casa
PRCQ:
PIOLA
TCL:
luogo di provenienza
PRVS:
Italia
PRVR:
Liguria
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRVL:
Genova Pegli
PRCD:
Villa Durazzo Pallavicino
PRDI:
1928
TCL:
luogo di deposito
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 1656
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco
Rapporto (RO)
ROFF:
bozzetto
ROFC:
GE /GENOVA/PALAZZO SERRA GERACE
DTZ
DTZG:
sec. XVIII
Cronologia (DT)
DTM:
analisi stilistica,contesto,bibliografia
DTSI:
1710
DTSV:
post
DTSF:
1730
DTSL:
ante
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTN:
Piola, Paolo Gerolamo
AUTA:
Genova 1666 - 1724
MTC
MTC:
olio su tela
Misure (MIS)
MISU:
cm
MISA:
50,5
MISL:
74,5
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
mediocre
Notizie storico-critiche (NSC)
Si tratta del bozzetto per l'affresco, realizzato in palazzo Serra Gerace, raffigurante il Concilio degli dei con Venere che presenta Enea.
Basandosi semplicemente su un'analisi di carattere stilistico, è possibile datare l'affresco tra il primo e il secondo decennio del Settecento e svolgere un confronto iconografico con le divinità del concilio affrescato in palazzo Ferretto. Infatti, è probabile che il giovane Piola abbia riutilizzato nel cantiere Serra i cartoni dell'altro palazzo genovese, ipotesi assolutamente plausibile se si tiene in considerazione che la tecnica del cartone e dello spolvero è una consuetudine in Casa Piola.
La figura di Giove, posizionato al centro del medaglione, è ripresa in modo quasi palmare da quella del soffitto del palazzo del Doge, così come Apollo risulta seduto in una posizione speculare all'altra, di cui ricalca anche i connotati e gli attribuiti, mente Nettuno sembra essere ricavato, seppure in modo meno incisivo, dallo stesso cartone ribaltato utilizzato per Marte.
Venere, inginocchiata su una nube, è rappresentata mentre addita Enea affinché sia ammesso tra gli dei. L'eroe è assiso fra gli elementi di quadratura realizzati dal Costa in un perfetto dialogo tra le figure dipinte e l'architettura illusiva. Contemporaneamente, il re dell'Olimpo indica a Venere il fiume in cui Enea dovrà immergersi per essere ammesso tra di loro: si tratta di un possente vecchio che siede nella nicchia architettonica simmetrica a quella di Enea. I gesti di queste due divinità instaurano all'interno della composizione un movimento centrifugo, evidenziato dalla figura del putto alato sulla sinistra che sfonda la terza dimensione.
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
legato
Nome (ACQN):
Ageno De Simoni Carlotta
Data acquisizione (ACQD):
27 novembre 1913
Luogo acquisizione (ACQL):
Genova
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione esistente
FTAN:
NEG A. 38/2
Citazione completa (BIL)
A. Toncini Cabella, Paolo Gerolamo Piola e la sua grande Casa genovese, Genova, Sagep, 2002, pp. 82-84, fig. 119
Specifiche di accesso ai dati (ADS)
Profilo di accesso (ADSP):
1
Compilazione (CMP)
Data (CMPD):
2001
Nome (CMPN):
SERRA A.
Funzionario responsabile (FUR)
DI FABIO C.
Trascrizione per informatizzazione (RVM)
Data (RVMD):
2001
Nome (RVMN):
serra
Aggiornamento - Revisione (AGG)
AGGD:
2023
AGGN:
Casaccia G.M.
AGGR:
Priarone M.
AGGF:
Priarone M.
Osservazioni (OSS)
Presso il Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso si conserva un disegno (n.i. 2732, prov. dalla collezione Marcello Durazzo) eseguito a seppia e biacca su carta azzurra, raffigurante la stessa composizione di questo bozzetto, simile anche nei particolari. Il disegno presenta, lungo il bordo, sei figure di vecchio barbuto eseguite per uno studio di Nettuno, e una figura di guerriero seduto. Il disegno è tradizionalmente attribuito a Paolo Gerolamo Piola.