Cristo è colto in una posa elegante e artificiosa, armonizzata all’andamento obliquo della composizione; al gesto della mano della Maddalena fa riscontro quello di Cristo, mentre il fitto panneggio dell’abito di lei corrisponde al vaporoso manto di lui.
Codifica Iconclass (DESI)
11D31 : 11HH(MADDALENA)
DES
DESS:
Cristo e Maddalena
Titolo (SGTT)
Noli me tangere
SGT
SGTI:
Cristo e Maria Maddalena
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 1619
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Tursi
DTZ
DTZG:
secc. XVII- XVIII
Cronologia (DT)
DTZS:
fine
DTM:
analisi stilistica
DTSI:
1690
DTSV:
ca
DTSF:
1800
DTSL:
ante
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
La cifra stilistica di Gregorio De Ferrari si rivela con particolare eleganza e raffinatezza in questo splendido dipinto, che può essere datato intorno al 1690.
L’artista ha rispettato l’iconografia più tradizionale per raffigurare quest’episodio del Vangelo di Giovanni, che narra il momento in cui, dopo la Resurrezione, Gesù incontra presso il sepolcro la Maddalena che lo stava piangendo e rifiuta l’abbraccio della donna, che vorrebbe trattenerlo.
Il soggetto sacro, privato del suo carattere solenne e miracoloso, viene proposto in una nuova chiave mondana e sensuale, che trasforma l’incontro tra Gesù e la Maddalena in un momento spensierato e quasi galante; un’interpretazione distante dai modelli fissati dalla tradizionale iconografia della Controriforma.
In quest’opera, che prelude agli esiti del Rococò, l’artista rivela quanto la sua maniera sia stata condizionata dall’esempio di Correggio, con il modellato dolce e morbido e il delicato tonalismo del paesaggio giocato su una tavolozza che privilegia le tinte pastello.
La tela ha pure un pendant – anch’esso nei Musei di Strada Nuova – raffigurante Tobia e l’angelo, realizzato da suo figlio Lorenzo.
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRVS:
Italia
PRVR:
Liguria
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCD:
Casa Piola
PRDU:
1913
PRCT:
casa-atelier
TCL:
luogo di provenienza
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 1619
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Tursi
DTZ
DTZG:
secc. XVII- XVIII
Cronologia (DT)
DTZS:
fine
DTM:
analisi stilistica
DTSI:
1690
DTSV:
ca
DTSF:
1800
DTSL:
ante
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTM:
analisi storica
AUTN:
De Ferrari, Gregorio
AUTA:
1647 - 1726
MTC
MTC:
olio su tela
Misure (MIS)
MISU:
cm
MISA:
130
MISL:
100
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Cristo è colto in una posa elegante e artificiosa, armonizzata all’andamento obliquo della composizione; al gesto della mano della Maddalena fa riscontro quello di Cristo, mentre il fitto panneggio dell’abito di lei corrisponde al vaporoso manto di lui.
Codifica Iconclass (DESI)
11D31 : 11HH(MADDALENA)
DES
DESS:
Cristo e Maddalena
Notizie storico-critiche (NSC)
La cifra stilistica di Gregorio De Ferrari si rivela con particolare eleganza e raffinatezza in questo splendido dipinto, che può essere datato intorno al 1690.
L’artista ha rispettato l’iconografia più tradizionale per raffigurare quest’episodio del Vangelo di Giovanni, che narra il momento in cui, dopo la Resurrezione, Gesù incontra presso il sepolcro la Maddalena che lo stava piangendo e rifiuta l’abbraccio della donna, che vorrebbe trattenerlo.
Il soggetto sacro, privato del suo carattere solenne e miracoloso, viene proposto in una nuova chiave mondana e sensuale, che trasforma l’incontro tra Gesù e la Maddalena in un momento spensierato e quasi galante; un’interpretazione distante dai modelli fissati dalla tradizionale iconografia della Controriforma.
In quest’opera, che prelude agli esiti del Rococò, l’artista rivela quanto la sua maniera sia stata condizionata dall’esempio di Correggio, con il modellato dolce e morbido e il delicato tonalismo del paesaggio giocato su una tavolozza che privilegia le tinte pastello.
La tela ha pure un pendant – anch’esso nei Musei di Strada Nuova – raffigurante Tobia e l’angelo, realizzato da suo figlio Lorenzo.