Opera riferibile agli anni giovanili di Assereto (Castelnovi 1987), la tela è ancora fortemente influenzata dai protagonisti del tardo manierismo lombardo, in particolare dalle forme ampie dei panneggi di Morazzone e dalle cromie del Cerano, acquisite anche per il tramite del maestro di Assereto, Andrea Ansaldo. La scena é divisa in due parti: in quella inferiore il santo viene lapidato dai carnefici mentre il gran sacerdote, Saulo, qui rappresentato come giovane con cappello piumato in primo piano a sinistra, e altri personaggi, assistono alla scena; nella parte superiore il Padre Eterno, Gesù e gli angeli guardano benevolmente verso il martire, che a loro si rivolge, inondandolo dall'alto di luce e grazie divine.
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRVS:
Italia
PRVR:
Liguria
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCD:
Antiquario De Masi
PRDU:
1923
TCL:
luogo di provenienza
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 1587
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
prima metà
DTSI:
1623
DTSV:
ca
DTSF:
1625
DTSL:
ca
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTN:
Assereto, Gioacchino
AUTA:
1600-1649
MTC
MTC:
olio su tela
Misure (MIS)
MISU:
cm
MISA:
77
MISL:
61
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Restauri (RST)
RSTD:
1961
RSTN:
D. Podio
RSTD:
2001
RSTN:
L. Müller
Notizie storico-critiche (NSC)
Opera riferibile agli anni giovanili di Assereto (Castelnovi 1987), la tela è ancora fortemente influenzata dai protagonisti del tardo manierismo lombardo, in particolare dalle forme ampie dei panneggi di Morazzone e dalle cromie del Cerano, acquisite anche per il tramite del maestro di Assereto, Andrea Ansaldo. La scena é divisa in due parti: in quella inferiore il santo viene lapidato dai carnefici mentre il gran sacerdote, Saulo, qui rappresentato come giovane con cappello piumato in primo piano a sinistra, e altri personaggi, assistono alla scena; nella parte superiore il Padre Eterno, Gesù e gli angeli guardano benevolmente verso il martire, che a loro si rivolge, inondandolo dall'alto di luce e grazie divine.
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
acquisto
Nome (ACQN):
De Masi
Data acquisizione (ACQD):
1923
Luogo acquisizione (ACQL):
Genova
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione esistente
FTAN:
NEG A. 18/8
Citazione completa (BIL)
Castagna, Masini, 1929, p. 163; Grosso, 1932a, p. 155; Castelnovi, 1954, pp. 21-22,24, 34 nota 5; Bonzi, in "Genova" 1963, pp. 18-19; Bonzi, 1965, p. 83; Rotondi, 1965, p. 11; Castelnovi, 1971, p. 103; Longhi, 1979, p. 22; Pesenti, 1979, p. 14 ; Martini, 1980, p. 295; Frabetti, 1983, p. 37; Tagliaferro, 1983, pp. 40-41; Pesenti, 1986 p. 375; Castelnovi, 1987, p. 85; Brejon de Lavergnée, Volle, 1988a, p.42; Frabetti, 1988, p. 75; Newcome, 1988b, p. 48; Rubens, 1988, p. 110;
Citazione completa (BIL)
Citazione completa (BIL):
Tagliaferro, 1988, p. 81; Newcome, 1988a, ed. 1989a, p. 31; Bona Castellotti, 1989, p. 19; Newcome, 1989f, p. 48; Zennaro, 1989a, p. 618; Di Fabio, 1992b, p. 59; Zennaro 1992-1993, p. 111, n. 5 ripr.; Zennaro, 1955, pp. 31,32-34, 53 nota 71, 54 nota 82, 55 nota 92; Marsiglia, 1988, pp. 48-50; Zennaro, 2005, pp. 27, 28, 35; Besta, in "I protagonisti del Barocco" 2022, pp. 23-24.