Il dipinto, che raffigura Venere e Cupido colti in un intimo abbraccio, sembra essere il prototipo per altre due redazioni note del soggetto, oggi conservate nella collezione d'arte di Banca Carige e alla Dulwich Picture Gallery di Londra. Realizzato dopo il 1590, esso fu probabilmente ritagliato nel corso del XVIII secolo per essere adattato ad una cornice ovale. All'origine della composizione concepita da Paggi si trova la produzione di Luca Cambiaso, studiata dall'artista all'inizio della sua carriera, in particolare il dipinto di analogo soggetto conservato all'Art Institute di Chicago, dal quale trasse non solo il gusto per la raffigurazione dei gioielli, ma anche la resa "morbida" in toni caldi dei corpi. La composizione è stata tradotta in incisione con qualche minima variante dal fiammingo Cornelis Galle I, probabilmente a partire da un disegno del maestro genovese. (BESTA in Frisinga 2023, p. 63)
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRCM:
collezione L. A. Vassallo, pittore detto "Gandolin"
PRDU:
1907
TCL:
luogo di provenienza
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 1409
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
sec. XVII
Cronologia (DT)
DTSI:
1590
DTSV:
ca
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTN:
Paggi, Giovanni Battista
AUTA:
1554-1627
MTC
MTC:
olio su tela
Misure (MIS)
MISU:
cm
MISA:
95
MISL:
74
Restauri (RST)
RSTD:
1952
RSTN:
P. RUBINACCI
RSTD:
1998
RSTN:
L. MULLER
RSTD:
2023
RSTN:
M. LEVONI - M. OBERTO RESTAURO
Notizie storico-critiche (NSC)
Il dipinto, che raffigura Venere e Cupido colti in un intimo abbraccio, sembra essere il prototipo per altre due redazioni note del soggetto, oggi conservate nella collezione d'arte di Banca Carige e alla Dulwich Picture Gallery di Londra. Realizzato dopo il 1590, esso fu probabilmente ritagliato nel corso del XVIII secolo per essere adattato ad una cornice ovale. All'origine della composizione concepita da Paggi si trova la produzione di Luca Cambiaso, studiata dall'artista all'inizio della sua carriera, in particolare il dipinto di analogo soggetto conservato all'Art Institute di Chicago, dal quale trasse non solo il gusto per la raffigurazione dei gioielli, ma anche la resa "morbida" in toni caldi dei corpi. La composizione è stata tradotta in incisione con qualche minima variante dal fiammingo Cornelis Galle I, probabilmente a partire da un disegno del maestro genovese. (BESTA in Frisinga 2023, p. 63)
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
acquisto
Nome (ACQN):
A. Porcile, ved. Vassallo
Data acquisizione (ACQD):
1907
Luogo acquisizione (ACQL):
GENOVA
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
COMUNE DI GENOVA
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione esistente
FTAN:
NEG A. 11/1
Citazione completa (BIL)
Suida Manning, Suida 1958, p. 103, tav. CCLXVI; Frabetti 1958, p. 17; Torriti 1971, p. 60; Torriti 1975, pp. 20-21; Marabottini 1978, pp. 570-573, 575; Pesenti 1986, pp. 26-27; Boccardo in "Van Dyck a Genova" 1997, p. 164; Lanaro in "Genova all'Ermitage" 2002, pp. 48, 222-223; Di Fabio in "Luca Cambiaso" 2007, p. 429; Botta, Magnani in "Il patrimonio" 2008, pp. 42-44; Ciampolini in Carrara 2015; Besta in Frisinga 2023, p. 63