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Sansone e Dalila

Musei di Strada Nuova
Definizione bene (OGT)
OGTD:
dipinto
Identificazione (OGTV):
coppia
Posizione (OGTP):
1/2
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTM:
analisi stilistica,bibliografia
AUTN:
Fiasella, Domenico detto il Sarzana
AUTA:
Sarzana 1589 - Genova 1669
Titolo (SGTT)
Sansone e Dalila
SGT
SGTI:
Sansone e Dalila
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 1402
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
sec. XVII
Cronologia (DT)
DTM:
analisi stilistica
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
Il Fiasella affronta il soggetto di Sansone e Dalila, molto amato dai pittori genovesi del manierismo e del barocco, in più occasioni: la tela conservata nella Galleria di Palazzo Bianco è una delle versioni più note alla critica insieme a quella custodita al Museo del Louvre, attribuita al Sarzana da Roberto Longhi nel 1927. La scena è tratta dal libro dei Giudici (16, 4-20) e narra di quando Sansone, uno dei giudici d'Israele, si innamorò di Dalila, donna del popolo dei filistei che approfittarono di ciò e corruppero la fanciulla affinché scoprisse l'origine della forza dell'uomo: derivava dai capelli. Ivi, Fiasella rappresenta con grande efficacia narrativa l'acme della vicenda: Dalila, approfittando del fatto che Sansone si è addormentato sul suo grembo, è immortalata proprio nel momento in cui, con estrema cautela, sta per tagliargli i capelli, mentre una vecchia invita i soldati, pronti per l'agguato e di cui si scorgono i volti nella penombra di fondo, a tacere e a non fare rumore. Pur impostando la vicenda come una fascinosa pièces teatrale dipinta, non manca di contestualizzare la scena in una quotidianità domestica, più vicina allo spettatore, segnalata da oggetti come la brocca e il bacile d'ottone, poggiati sul tavolo. La tela, che fa da pendant ad un'altra opera dell'artista oggi in Palazzo Bianco e proveniente dallo stessa dimora - Il profeta Ezechia morente (inv. PB1403) - mostra chiaramente le esperienze fatte dal Fiasella durante il suo soggiorno a Roma: dal Gentileschi al Manfredi, dallo Spadarino al Ter Brugghen.

Opere e Oggetti d'Arte

Persona