Tale opera, anche se di datazione incerta, è collocabile nell'età giovanile del pittore, quando ancora predilige, per i dipinti da stanza, un'impaginazione più allineata delle figure e una tavolozza dai toni ribassati. Si coglie la sua personale evoluzione stilistica, influenzata dalle suggestioni dal Rubens, dal Grechetto e dai fiamminghi attivi a Genova nel Seicento, in particolare in opere come Ciro allattato dalla cagna, conservata all'Ermitage a San Pietroburgo, in cui Vassallo mostra un maggiore interesse per l'ambientazione e per la resa dell'azione, nella quale i personaggi sono legati tra loro da un intrinseco e denso rapporto, mentre la tavolozza si arricchisce di toni più luminosi e vibranti.
La scena si svolge in una boscaglia scura, abitata da grandi alberi i cui tronchi nodosi sono accesi dai riverberi di una luce rossastra. A destra, in primo piano, è seduta una satiressa nuda appoggiata ad una proda scoscesa su cui è drappeggiato un ampio mantello rosso, un lembo del quale è gettato di traverso sulle cosce caprine come per servire da giaciglio ad un piccolo satiro addormentato accoccolato sulle ginocchia della madre, mentre una scimmietta gli accarezza il capo. La satiressa segue con lo sguardo i gesti di due satiri che, aiutati da un satiretto, stendono un mantello blu scuro su un putto dalle carni livide, steso sul fianco destro ai piedi di una balaustra e su cui si piega un terzo satiro che si intravede appena. Ad animare il vuoto creato dai due gruppi di personaggi, sono due pappagalli, appollaiati sulla balaustra: l'uno di fronte, con le penne color rosso fuoco, l'altro di schiena, col dorso bianco e la lunga coda azzurra, con la testa rivolta verso l'erma di Pan. A sinistra, in primo piano, una mucca e una capra assistono alla scena; a destra, fra le zampe della satiressa, è posato per terra un tamburello.
Tale opera, anche se di datazione incerta, è collocabile nell'età giovanile del pittore, quando ancora predilige, per i dipinti da stanza, un'impaginazione più allineata delle figure e una tavolozza dai toni ribassati. Si coglie la sua personale evoluzione stilistica, influenzata dalle suggestioni dal Rubens, dal Grechetto e dai fiamminghi attivi a Genova nel Seicento, in particolare in opere come Ciro allattato dalla cagna, conservata all'Ermitage a San Pietroburgo, in cui Vassallo mostra un maggiore interesse per l'ambientazione e per la resa dell'azione, nella quale i personaggi sono legati tra loro da un intrinseco e denso rapporto, mentre la tavolozza si arricchisce di toni più luminosi e vibranti.
La scena si svolge in una boscaglia scura, abitata da grandi alberi i cui tronchi nodosi sono accesi dai riverberi di una luce rossastra. A destra, in primo piano, è seduta una satiressa nuda appoggiata ad una proda scoscesa su cui è drappeggiato un ampio mantello rosso, un lembo del quale è gettato di traverso sulle cosce caprine come per servire da giaciglio ad un piccolo satiro addormentato accoccolato sulle ginocchia della madre, mentre una scimmietta gli accarezza il capo. La satiressa segue con lo sguardo i gesti di due satiri che, aiutati da un satiretto, stendono un mantello blu scuro su un putto dalle carni livide, steso sul fianco destro ai piedi di una balaustra e su cui si piega un terzo satiro che si intravede appena. Ad animare il vuoto creato dai due gruppi di personaggi, sono due pappagalli, appollaiati sulla balaustra: l'uno di fronte, con le penne color rosso fuoco, l'altro di schiena, col dorso bianco e la lunga coda azzurra, con la testa rivolta verso l'erma di Pan. A sinistra, in primo piano, una mucca e una capra assistono alla scena; a destra, fra le zampe della satiressa, è posato per terra un tamburello.
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
acquisto
Data acquisizione (ACQD):
1956
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
COMUNE DI GENOVA
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione esistente
FTAN:
NEG A. 78/7
Citazione completa (BIL)
Citazione completa (BIL):
Catalogo provvisorio della Galleria di Palazzo Bianco, Bergamo, 1957, p. 17; 1961, p. 17; 1965, p. 18
Citazione completa (BIL):
La pittura a Genova e in Liguria dal Seicento al primo Novecento, Sagep Editrice, Genova, 1987, pp. 302-306
Citazione completa (BIL):
Grande Pittura Genovese dall'Ermitage: da Luca Cambiaso a Magnasco, Milano, Mazzotta, 2002, pp. 74-75
Citazione completa (BIL):
A. Orlando, Anton Maria Vassallo, Genova 1999
Citazione completa (BIL):
F.R. Pesenti, "La pittura e la scultura dal Duecento alla metà del Seicento" in “Atti della Soc. Ligure di Storia Patria”, n.s., XLV, 2, 2005, pp. 135-136