Questa opera, firmata e datata in alto a sinistra, venne credibilmente realizzata dal maestro anversano intorno al 1550, quando giunse a Genova dopo essere stato bandito dalle Fiandre con l'accusa di eresia. La prima attribuzione fu ipotizzata da Suida nel 1906 e nel 1912 Orlando Grosso la incluse nel catalogo di Palazzo Bianco come opera del Massys (Grosso 1912, 35). Si ravvisa traccia della tavola nella Collezione di Gerolamo Balbi (Boccardo, Di Fabio 1997), che comprendeva anche la tavola della Carità dello stesso autore. Nel 1950 la tavola è stata acquistata da Emilio Barabino e secondo alcune ipotesi proverrebbe da un non meglio identificato “monastero sulle alture di Genova” e venduta per 50.000 lire ad un antiquario. Sul punto di essere e esportata clandestinamente venne segnalata alla Soprintendenza alle Gallerie della Liguria che bloccarono l’operazione e assicurarono l’opera al Comune di Genova (Torriti 1978).
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCM:
collezione Gerolamo Balbi ( sec. XVII)
PRDI:
ante 1649
PRCT:
monastero
TCL:
luogo di provenienza
PRVS:
Italia
PRVR:
Liguria
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCM:
collezione E. Barabino
PRDU:
1950
TCL:
luogo di provenienza
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 525
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
sec. XVI
Cronologia (DT)
DTZS:
metà
DTM:
firma
DTSI:
1552
DTSF:
1552
Autore (AUT)
AUTS:
attribuito
AUTR:
esecutore
AUTM:
nota manoscritta,firma
AUTN:
Massys, Jan
AUTA:
1509 /1575
MTC
MTC:
olio su tavola
Misure (MIS)
MISU:
cm
MISA:
78
MISL:
60
Restauri (RST)
RSTD:
1951
RSTN:
Pompeo Rubinacci
RSTD:
2004
RSTN:
M. Oberto e C. Campomenosi
Iscrizioni (ISR)
ISRC:
documentaria
ISRS:
a pennello
ISRP:
Alto
ISRI:
1552/IOANNES MASSYS
Notizie storico-critiche (NSC)
Questa opera, firmata e datata in alto a sinistra, venne credibilmente realizzata dal maestro anversano intorno al 1550, quando giunse a Genova dopo essere stato bandito dalle Fiandre con l'accusa di eresia. La prima attribuzione fu ipotizzata da Suida nel 1906 e nel 1912 Orlando Grosso la incluse nel catalogo di Palazzo Bianco come opera del Massys (Grosso 1912, 35). Si ravvisa traccia della tavola nella Collezione di Gerolamo Balbi (Boccardo, Di Fabio 1997), che comprendeva anche la tavola della Carità dello stesso autore. Nel 1950 la tavola è stata acquistata da Emilio Barabino e secondo alcune ipotesi proverrebbe da un non meglio identificato “monastero sulle alture di Genova” e venduta per 50.000 lire ad un antiquario. Sul punto di essere e esportata clandestinamente venne segnalata alla Soprintendenza alle Gallerie della Liguria che bloccarono l’operazione e assicurarono l’opera al Comune di Genova (Torriti 1978).
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
acquisto
Nome (ACQN):
E. Barabino
Data acquisizione (ACQD):
1950
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
COMUNE DI GENOVA
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione esistente
FTAP:
fotografia b-n
FTAN:
1534/19
Citazione completa (BIL)
Galleria di Palazzo Bianco, catalogo provvisorio, 1950, p. 8 : C. Mercenaro - ancor Jan Matisse a Palazzo Bianco in "Emporium" 1950, pp. 125-129 (arti pubbliche, anche in Genova, Aprile 1950, pp. 17-19) ; C. Mazzarello - la pinacoteca di Palazzo Bianco in Genova 1950, pp. 12-13 ; I fiamminghi e l' Italia, catalogo della mostra, Venezia 1951, p. 40 n. 30 ; G. Ronci - fiamminghi e l' Italia, in "Emporium", Gennaio 1952, p. 12 ; Galleria di Palazzo Bianco, catalogo provvisorio, 1953 p. 7, 1957 p. 7
Citazione completa (BIL)
Citazione completa (BIL):
G.J. Hoogewerff - pittori fiamminghi in Liguria nel secolo XVI, in "Commentari" XII, 3 1961, pp. 193-194, t. 19 ; L. Van Puyvelde - la peinture flamande au siécle de Bosch et Brueghel, Paris 1962, p.194, tav.96 ; galleria di Palazzo Bianco, catalogo provvisorio, Genova 1965, p. 7 ; le siecle de Bruegel, catalogo delle mostre, Bruxelles 1963, p. 125