La tavola, proveniente dall'oratorio della Presentazione del Santuario genovese della Madonnetta, e acquistata nel 1950 per le civiche collezioni di Palazzo Bianco, è attribuita a Jan van Scorel, pittore olandese attivo in Italia a partire dal 1519 circa, prima a Venezia e, dopo una tappa in Terra Santa, a Roma fino al maggio 1524. Nei primi anni Duemila, la tavola è stata sottoposta a un'indagine riflettografica all'infrarosso allo scopo di acquisire elementi utili a precisare la datazione e accertare l'autografia del pittore. Da tali indagini è emerso un disegno la cui qualità risulta essere effettivamente coerente con le opere certe di Scorel, mentre, per quel che riguarda la pellicola pittorica, si è ipotizzato un importante intervento da parte della bottega in fase di coloritura (Galassi in "Primitivi Fiamminghi", 2003, pp. 198-201). Sembra trattarsi, in particolare, di un esempio di quella tipologia di opere realizzate dal pittore successivamente al rientro in patria, negli anni spesi tra Haarlem e Utrecht (1527-1530), e destinate alla devozione privata.
Tuttavia, la tavola manifesta anche un forte debito con i modelli romani, chiaramente assimilati nel corso del soggiorno italiano dell'artista: a partire dalla composizione, nella quale le figure non sono immerse in un ampio paesaggio, come spesso si riscontra nelle opere di Scorel, ma sono inquadrate da un'architettura ispirata ai Mercati di Traiano. In particolare, il modello è la cosiddetta "Pala Fugger" che Giulio Romano dipinse tra il 1522 e il 1523 per la chiesa dei tedeschi di Santa Maria dell'Anima a Roma. Inoltre, Scorel riprende qui gli effetti di luce e le volumetrie accentuate delle figure presenti in altre opere di Giulio Romano e bottega, come la "Madonna con il Bambino e San Giovannino" nelle versioni del Walters Art Museum di Baltimora e della Galleria Borghese (Urbino 2019, p. 265). Tali considerazioni hanno portato più recentemente, parte della critica ad anticipare la datazione dell'opera agli anni 1522-1524.
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRVS:
Italia
PRVR:
Liguria
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCD:
della Madonnetta
PRDU:
1945
PRCT:
santuario
PRCQ:
privata
TCL:
luogo di provenienza
PRVS:
Italia
PRVR:
Liguria
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCM:
C. Nigro
PRDI:
1945
PRDU:
1950
PRCT:
collezione
TCL:
luogo di provenienza
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 507
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
XVI
Cronologia (DT)
DTSI:
1519
DTSV:
post
DTSF:
1525
DTSL:
ante
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTN:
Van Scorel, Jan
AUTA:
1495-1562
MTC
MTC:
olio su tavola
Misure (MIS)
MISU:
cm
MISA:
131
MISL:
102
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Restauri (RST)
RSTD:
1952
RSTN:
P. Rubinacci
RSTD:
1957
RSTN:
P. Rubinacci
Notizie storico-critiche (NSC)
La tavola, proveniente dall'oratorio della Presentazione del Santuario genovese della Madonnetta, e acquistata nel 1950 per le civiche collezioni di Palazzo Bianco, è attribuita a Jan van Scorel, pittore olandese attivo in Italia a partire dal 1519 circa, prima a Venezia e, dopo una tappa in Terra Santa, a Roma fino al maggio 1524. Nei primi anni Duemila, la tavola è stata sottoposta a un'indagine riflettografica all'infrarosso allo scopo di acquisire elementi utili a precisare la datazione e accertare l'autografia del pittore. Da tali indagini è emerso un disegno la cui qualità risulta essere effettivamente coerente con le opere certe di Scorel, mentre, per quel che riguarda la pellicola pittorica, si è ipotizzato un importante intervento da parte della bottega in fase di coloritura (Galassi in "Primitivi Fiamminghi", 2003, pp. 198-201). Sembra trattarsi, in particolare, di un esempio di quella tipologia di opere realizzate dal pittore successivamente al rientro in patria, negli anni spesi tra Haarlem e Utrecht (1527-1530), e destinate alla devozione privata.
Tuttavia, la tavola manifesta anche un forte debito con i modelli romani, chiaramente assimilati nel corso del soggiorno italiano dell'artista: a partire dalla composizione, nella quale le figure non sono immerse in un ampio paesaggio, come spesso si riscontra nelle opere di Scorel, ma sono inquadrate da un'architettura ispirata ai Mercati di Traiano. In particolare, il modello è la cosiddetta "Pala Fugger" che Giulio Romano dipinse tra il 1522 e il 1523 per la chiesa dei tedeschi di Santa Maria dell'Anima a Roma. Inoltre, Scorel riprende qui gli effetti di luce e le volumetrie accentuate delle figure presenti in altre opere di Giulio Romano e bottega, come la "Madonna con il Bambino e San Giovannino" nelle versioni del Walters Art Museum di Baltimora e della Galleria Borghese (Urbino 2019, p. 265). Tali considerazioni hanno portato più recentemente, parte della critica ad anticipare la datazione dell'opera agli anni 1522-1524.
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
acquisto
Nome (ACQN):
C. Nigro
Data acquisizione (ACQD):
1950
Luogo acquisizione (ACQL):
Genova
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione esistente
FTAN:
NEG A. 65/6
Citazione completa (BIL)
Mazzarello, in "Genova", 1950, n. 8, p. 13; Marcenaro, 1950, p. 8; id., 1953, p. 8; id. 1957, p. 8; id., 1961, p. 8; id., 1965, p. 8; id., 1970, p. 10; Tagliaferro, 1982, p. 11, 30; Tagliaferro, Fedeli, 1984, pp. 131-137; Collobi Ragghianti, 1990, p. 223; Tagliaferro, 1991, pp. 47-48; Tagliaferro, Di Fabio, 1991, p. 11, 53; Di Fabio, 1992, pp. 46-47; Fontana Amoretti, Plomp, 1998, n. 353, p. 222; Boccardo, 2000, p. 81;
Citazione completa (BIL)
Citazione completa (BIL):
Di Fabio, 2000, p. 96, 194; Di Fabio, 2001, p. 98; Galassi, in "Primitivi fiamminghi", 2003, pp. 198-201; Pastorino, 2008, p. 29, 32; Urbino 2019, pp. 264-265.