Santa Cecilia con le teste di Valeriano e Tiburzio
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 293
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
XVII
Cronologia (DT)
DTSI:
1615
DTSV:
ca
DTSF:
1616
DTSL:
ca
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
Secondo la "Legenda Aurea" di Jacopo da Varagine, Cecilia, vissuta tra il II e il III secolo, era una nobildonna romana votata alla castità. Valeriano, il suo sposo, si convertì a sua volta ed entrambi ricevettero da un angelo due corone di fiori del paradiso, incapaci di appassire e visibili solo alle persone caste. Il loro intenso profumo spinse anche il fratello di Valeriano, Tiburzio, a convertirsi, venendo battezzato insieme al fratello dal vescovo Urbano. Il dipinto di Strozzi raffigura santa Cecilia mentre, con gli occhi rivolti al cielo, simbolo della sua strenua fedeltà a Dio, porta su un vassoio d'argento carico di fiori le due teste recise di Valeriano e Tiburzio, resi martiri dalla decapitazione. Esse recano ancora i serti floreali, la cui bellezza crea un forte contrasto con l'immagine cruda e macabra delle teste decapitate. (PALAZZI in "I fiori del Barocco" 2006, p. 228)
Tipo scheda (TSK)
OA
Identificativo di origine
OA_6196
Codice univoco (NCT)
Codice Regione (NCTR):
07
Ente schedatore (ESC)
C010025
Ente competente (ECP)
S21
Altro codice bene (ACC)
ODY-OA_0003116/ R07
Altri codici (ACC)
Altro codice bene (ACC):
IN48_000350
Schede correlate (ACS)
ACSC:
B165
ACSS:
Numero scheda cartacea
Definizione bene (OGT)
OGTD:
dipinto
Identificazione (OGTV):
opera isolata
Titolo (SGTT)
Santa Cecilia con le teste di Valeriano e Tiburzio
Secondo la "Legenda Aurea" di Jacopo da Varagine, Cecilia, vissuta tra il II e il III secolo, era una nobildonna romana votata alla castità. Valeriano, il suo sposo, si convertì a sua volta ed entrambi ricevettero da un angelo due corone di fiori del paradiso, incapaci di appassire e visibili solo alle persone caste. Il loro intenso profumo spinse anche il fratello di Valeriano, Tiburzio, a convertirsi, venendo battezzato insieme al fratello dal vescovo Urbano. Il dipinto di Strozzi raffigura santa Cecilia mentre, con gli occhi rivolti al cielo, simbolo della sua strenua fedeltà a Dio, porta su un vassoio d'argento carico di fiori le due teste recise di Valeriano e Tiburzio, resi martiri dalla decapitazione. Esse recano ancora i serti floreali, la cui bellezza crea un forte contrasto con l'immagine cruda e macabra delle teste decapitate. (PALAZZI in "I fiori del Barocco" 2006, p. 228)
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
acquisto
Nome (ACQN):
Palazzo Lomellini Patrone
Data acquisizione (ACQD):
1898
Luogo acquisizione (ACQL):
Genova
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAN:
004783
FTAX:
documentazione esistente
FTAN:
NEG A. 107/12
Citazione completa (BIL)
Jacobsen 1896, p. 129; Grosso 1923, p. 351; Grosso 1932, p. 293; Marcenaro 1950, p. 15; Mortari 1955, p. 329; Takàcs 1957, pp. 82-83; Marcenaro 1957, p. 15; Mortari 1966, pp. 26, 112, 132; Algeri in Genova 1995, pp. 28-30; Mortari 1995, p. 105; Luig in Berlino 2003, pp. 122-123; Palazzi in "I fiori del Barocco" 2006, p. 228