Il dipinto, attribuito nell'Ottocento a François Clouet, costituisce in realtà un capolavoro di Corneille de Lyon, pittore di origine olandese che, almeno a partire dal 1533, visse per gran parte della sua vita a Lione rendendosi celebre come raffinato ritrattista al servizio di Francesco I di Francia, che nel 1541 lo nominò "Peintre du Roi". Forse in origine impreziosita da un'elaborata cornice lignea al pari degli esemplari conservati al Louvre (Zanelli 2003, p. 111), l'opera si distingue per la freschezza del tratto pittorico, per la vivacità dei colori dalle tinte fredde e per l'estrema attenzione alla resa aderente e quasi epidermica del soggetto, senza, tuttavia, distogliere l'osservatore dal focus sul volto, che, vero specchio morale dell'effigiato, costituisce il centro della composizione.
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRVS:
Francia
PRVC:
Parigi
PRCD:
Hôtel de Matignon
PRCU:
57, rue de Varenne
PRCS:
Nel 1884 l'opera si trovava nella residenza parigina della Duchessa di Galliera, venendo trasferita a Genova probabilmente solo dopo la sua morte.
PRDU:
1889
PRCT:
Palazzo
PRCQ:
privato
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 213
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
sec. XVI
Cronologia (DT)
DTZS:
secondo quarto
DTSI:
1533
DTSV:
ca
DTSF:
1540
DTSL:
ca
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTN:
De Lyon, Corneille
AUTA:
1500-1575
MTC
MTC:
olio su tavola di rovere
Misure (MIS)
MISU:
cm
MISA:
16
MISL:
12
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Restauri (RST)
RSTD:
1951
RSTN:
P. Rubinacci
Notizie storico-critiche (NSC)
Il dipinto, attribuito nell'Ottocento a François Clouet, costituisce in realtà un capolavoro di Corneille de Lyon, pittore di origine olandese che, almeno a partire dal 1533, visse per gran parte della sua vita a Lione rendendosi celebre come raffinato ritrattista al servizio di Francesco I di Francia, che nel 1541 lo nominò "Peintre du Roi". Forse in origine impreziosita da un'elaborata cornice lignea al pari degli esemplari conservati al Louvre (Zanelli 2003, p. 111), l'opera si distingue per la freschezza del tratto pittorico, per la vivacità dei colori dalle tinte fredde e per l'estrema attenzione alla resa aderente e quasi epidermica del soggetto, senza, tuttavia, distogliere l'osservatore dal focus sul volto, che, vero specchio morale dell'effigiato, costituisce il centro della composizione.
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
legato
Nome (ACQN):
Maria Brignole-Sale De Ferrari
Data acquisizione (ACQD):
1889
Luogo acquisizione (ACQL):
GENOVA
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
COMUNE DI GENOVA
Citazione completa (BIL)
Genova 1892, p. 117; Galleria civica di Palazzo Bianco 1893, p. 8, n. 25; Jacobsen in Archivio Storico dell'Arte 1896, p. 116; Durand-Gréville in Miscellanea d'arte 1903, p. 135; Suida 1906, p. 191; Grosso 1910, p. 51; Jacobsen in Repertorium, XXXIV, 1911, p. 207; Grosso 1912, p. 39; Grosso 1932, p. 123; Catalogo provvisorio 1950, p. 7; Mazzarello in Genova 1950, p. 12, n. 8; Ceriotti 1959, p. 288; Catalogo provvisorio 1961, p. 8; Marcenaro 1970, p. 9; Tagliaferro 1982, p. 29;
Citazione completa (BIL)
Citazione completa (BIL):
Di Fabio 1991, pp. 44-45; Dubois de Groër 1996, pp. 144-145, n. 34; Fontana Amoretti, Plomp 1998, p. 160, n. 209; C. Cavelli Traverso 2003, pp. 111-112, n. 24; Lione 2015, p. 190, n. 150.