Polittico della Cervara - Madonna col bambino e Santi Gerolamo e Benedetto
SGT
SGTI:
Madonna col bambino, San Gerolamo e San Mauro
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 176
INVD:
1982
INVC:
Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
sec. XVI
Cronologia (DT)
DTZS:
inizio
DTM:
iscrizione,analisi storico-scientifica
DTSI:
1506
DTSV:
ca
DTSF:
1510
DTSL:
ca
MTC
MTC:
olio su tavola di rovere
Notizie storico-critiche (NSC)
Il polittico proviene dall’abbazia benedettina di San Gerolamo della Cervara (Santa Margherita Ligure- GE) e fu commissionato a Gerard David da Vincenzo Sauli perché fosse collocato all’ingresso del coro della chiesa monastica. Delle sette tavole che componevano il polittico, a Palazzo Bianco sono esposti i tre scomparti principali che rappresentano la Madonna col Bambino, detta "Madonna dell’uva", San Gerolamo e San Benedetto, nonché il coronamento superiore della tavola centrale, raffigurante la Crocifissione.
Le parti mancanti si trovano oggi al Metropolitan Museum (Angelo annunciante e Madonna annunciata) e al Louvre (lunetta con il Padre Benedicente).
Un'iscrizione, che si conosce grazie ad una testimonianza del 1790, correva sotto la base del trono della Vergine e recitava: "Hoc opus fecit fieri D.nus Vincentius Saulus MCCCCCVI die VII septembris" [cfr. G. Spinola, Memorie storiche del Monistero..., XVIII secolo, c. 596].
I tre scomparti compongono uno spazio unitario, reso continuo dallo scorcio del pavimento, dalla struttura architettonica del trono e dall’arazzo “millefiori” che fa da sfondo alla Vergine e alle figure dei due santi. Questo tipo di arazzo veniva ritenuto metafora del Paradiso, popolato dalle diverse categorie di eletti – ai martiri alludono le rose, ai confessori le viole, i gigli alle vergini – e contribuisce a connotare come paradisiaco lo spazio che accoglie i sacri personaggi.
Al centro, assisa su un trono, Maria tiene in braccio Gesù e lo aiuta a staccare un acino da un grappolo d’uva, che allude al sacrificio della croce e al vino eucaristico salvezza. La gemma che riluce in fronte alla Vergine, applicata a una striscia di tessuto prezioso su cui è ricamato l’incipit dell’Ave Maria, allude alle parole del Salmista: “Vergine regale, ornata delle gemme di tante virtù, luminosa per lo splendore dello spirito e del corpo”, mentre la regalità di Maria, che le deriva dall’appartenere alla stirpe di David e dall’essere madre e sposa del Re dei Cieli, è ribadita dai versi del Salve Regina, ricamati in caratteri aurei lungo l’orlo del manto.
Tipo scheda (TSK)
OA
Identificativo di origine
OA_6123
Codice univoco (NCT)
Codice Regione (NCTR):
07
Ente schedatore (ESC)
C010025
Ente competente (ECP)
S21
Altro codice bene (ACC)
ODY-OA_0003043/ R07
Altri codici (ACC)
Altro codice bene (ACC):
IN48_000277
Schede correlate (ACS)
ACSC:
B92
ACSS:
Numero scheda cartacea
Definizione bene (OGT)
OGTD:
Polittico dipinto
Identificazione (OGTV):
complesso decorativo
Quantità (QNT)
Quantità degli esemplari (QNTN):
3
Titolo (SGTT)
Polittico della Cervara - Madonna col bambino e Santi Gerolamo e Benedetto
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRVS:
Italia
PRVR:
Liguria
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCD:
San Gerolamo della Cervara
PRDI:
1506 circa
PRDU:
1799
PRCT:
abbazia
TCL:
luogo di provenienza
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 176
INVD:
1982
INVC:
Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
sec. XVI
Cronologia (DT)
DTZS:
inizio
DTM:
iscrizione,analisi storico-scientifica
DTSI:
1506
DTSV:
ca
DTSF:
1510
DTSL:
ca
Autore (AUT)
AUTS:
attribuito
AUTR:
esecutore
AUTN:
David, Gerard
AUTA:
1460 circa - 1523
ATB
ATBD:
ambito fiammingo
MTC
MTC:
olio su tavola di rovere
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Restauri (RST)
RSTD:
1951
RSTN:
P. Rubinacci
RSTD:
1956
RSTN:
P. Rubinacci
Iscrizioni (ISR)
ISRC:
sacra
ISRL:
Latino
ISRS:
a pennello
ISRT:
lettere capitali
ISRP:
Bordo del manto della Madonna
ISRI:
TESTO DEL "SALVE REGINA"
Notizie storico-critiche (NSC)
Il polittico proviene dall’abbazia benedettina di San Gerolamo della Cervara (Santa Margherita Ligure- GE) e fu commissionato a Gerard David da Vincenzo Sauli perché fosse collocato all’ingresso del coro della chiesa monastica. Delle sette tavole che componevano il polittico, a Palazzo Bianco sono esposti i tre scomparti principali che rappresentano la Madonna col Bambino, detta "Madonna dell’uva", San Gerolamo e San Benedetto, nonché il coronamento superiore della tavola centrale, raffigurante la Crocifissione.
Le parti mancanti si trovano oggi al Metropolitan Museum (Angelo annunciante e Madonna annunciata) e al Louvre (lunetta con il Padre Benedicente).
Un'iscrizione, che si conosce grazie ad una testimonianza del 1790, correva sotto la base del trono della Vergine e recitava: "Hoc opus fecit fieri D.nus Vincentius Saulus MCCCCCVI die VII septembris" [cfr. G. Spinola, Memorie storiche del Monistero..., XVIII secolo, c. 596].
I tre scomparti compongono uno spazio unitario, reso continuo dallo scorcio del pavimento, dalla struttura architettonica del trono e dall’arazzo “millefiori” che fa da sfondo alla Vergine e alle figure dei due santi. Questo tipo di arazzo veniva ritenuto metafora del Paradiso, popolato dalle diverse categorie di eletti – ai martiri alludono le rose, ai confessori le viole, i gigli alle vergini – e contribuisce a connotare come paradisiaco lo spazio che accoglie i sacri personaggi.
Al centro, assisa su un trono, Maria tiene in braccio Gesù e lo aiuta a staccare un acino da un grappolo d’uva, che allude al sacrificio della croce e al vino eucaristico salvezza. La gemma che riluce in fronte alla Vergine, applicata a una striscia di tessuto prezioso su cui è ricamato l’incipit dell’Ave Maria, allude alle parole del Salmista: “Vergine regale, ornata delle gemme di tante virtù, luminosa per lo splendore dello spirito e del corpo”, mentre la regalità di Maria, che le deriva dall’appartenere alla stirpe di David e dall’essere madre e sposa del Re dei Cieli, è ribadita dai versi del Salve Regina, ricamati in caratteri aurei lungo l’orlo del manto.