Eseguita probabilmente all'inizio degli anni Sessanta, come lascia supporre una variante conservata a Budapest datata 1564, la tavola fu acquistata ad Anversa insieme alla "Cuoca" di Aertsen da Gio. Agostino Balbi tra il 1595 e il 1617. Joachim Beuckelaer era nipote di Pieter Aertsen e si formò ad Anversa nella bottega dello zio, specializzandosi nelle scene di genere e, in particolare, nelle rappresentazioni di mercati, dispense e traboccanti cucine domestiche. Nate originariamente come elemento complementare e simbolico di episodi sacri, in primis la visita di Cristo a casa delle sorelle Marta e Maria di Betania, significativamente rappresentati nel secondo piano, esse assunsero ben presto autonomia iconografica senza, tuttavia, perdere mai del tutto l'originaria componente simbolico-moralizzante.
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRCM:
collezione Gio. Agostino Balbi
PRDI:
ante 1621
TCL:
luogo di provenienza
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 171
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
XVI
DTZG:
sec. XVI
Cronologia (DT)
DTZS:
terzo quarto
DTSI:
1560
DTSV:
ca
DTSF:
1565
DTSL:
ca
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTN:
Beuckelaer, Joachim
AUTA:
1535 circa-1574
MTC
MTC:
olio su tavola di rovere
Misure (MIS)
MISU:
cm
MISA:
203
MISL:
103
Restauri (RST)
RSTD:
1951
RSTN:
P. Rubinacci
RSTD:
2000
RSTN:
C. Campomenosi - Oberto
Iscrizioni (ISR)
ISRS:
a pennello
ISRP:
sulla tinozza
ISRI:
JB
Notizie storico-critiche (NSC)
Eseguita probabilmente all'inizio degli anni Sessanta, come lascia supporre una variante conservata a Budapest datata 1564, la tavola fu acquistata ad Anversa insieme alla "Cuoca" di Aertsen da Gio. Agostino Balbi tra il 1595 e il 1617. Joachim Beuckelaer era nipote di Pieter Aertsen e si formò ad Anversa nella bottega dello zio, specializzandosi nelle scene di genere e, in particolare, nelle rappresentazioni di mercati, dispense e traboccanti cucine domestiche. Nate originariamente come elemento complementare e simbolico di episodi sacri, in primis la visita di Cristo a casa delle sorelle Marta e Maria di Betania, significativamente rappresentati nel secondo piano, esse assunsero ben presto autonomia iconografica senza, tuttavia, perdere mai del tutto l'originaria componente simbolico-moralizzante.
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
acquisto
Nome (ACQN):
Banca Popolare
Data acquisizione (ACQD):
1899
Luogo acquisizione (ACQL):
Genova
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAN:
004761
FTAX:
documentazione esistente
FTAN:
Neg A. 95/8
Bibliografia (BIB)
BIBX:
bibliografia specifica
Citazione completa (BIL)
Genova 1982, p. 108; Sievers 1908, p. 90; Jacobsen 1911, p. 204; Grosso 1912; Delogu 1931, p. 13; Grosso 1931, p. 123; Marcenaro 1950, p. 11; Ceriotti 1959, pp. 16, 212; Marcenaro 1970, p. 10; Torriti 1970, p. 57; Collobi Ragghianti 1990, p. 238; "La Galleria" 1992, pp. 51-52; Boccardo 1997, pp. 46, 49; Fontana Amoretti, Plomp 1998, p. 70; Martini in "Primitivi Fiamminghi" 2003, pp. 52-53; Orlando in Genova 2004, pp. 170-171; Palazzo in "I fiori" 2006, p. 38; Serra in "Musei" 2010, p. 144