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Entrata di Cristo a Gerusalemme

Musei di Strada Nuova
Definizione bene (OGT)
OGTD:
dipinto
Identificazione (OGTV):
serie
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTN:
Benso, Giulio
AUTA:
1592-1668
AUTH:
00000564
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Davanti a una porta e alle mura di Gerusalemme, che si ergono a sinistra, si accalca un gruppo di persone, le cui figure si intravedono appena nella penombra della sera. In primo piano risaltano, per i vivi colori degli abiti, due giovani: l'uno in tunica rossa e manto azzurro, l'altro in sopravveste giallo-oro che copre i calzoni rossi e la camicia bianca, entrambi curvi di profilo in atto di stendere dei mantelli davanti a Gesù. Quest'ultimo avanza di profilo, vestito di una tunica rossa e un mantello azzurro a cavallo di un asino, con la mano destra alzata in segno di benedizione. A destra, si stagliano contro un ciuffo di palme scure le figure di quattro uomini che conversano tra loro. In primo a piano a sinistra siede per terra una donna, vista di spalle, mentre a destra è inginocchiato un vecchio con una lunga barba bianca, vestito con una tunica gialla logora e un paio di calzoni bianchi sfilacciati che lasciano scoperti i piedi nudi. Egli tende le mani giunte verso Gesù. A sinistra nel cielo livido una grande nuvola argentea e luminosa si libra sulle mura della città santa.
Codifica Iconclass (DESI)
73D14
DES
DESS:
Personaggi: Cristo. Figure: uomini; donne. Animali: asino. Paesaggio: porta di Gerusalemme; palme; nubi.
Titolo (SGTT)
Entrata di Cristo a Gerusalemme
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 2589
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
XVII
Cronologia (DT)
DTM:
data
DTSI:
1617
DTSF:
1618
DTSL:
ca
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
Presente già nel 1818 nel palazzo del marchese Giorgio Doria insieme agli altri tre dipinti della serie ("Ultima Cena", "Lavanda dei piedi", "Caduta sotto la croce"; Manzitti, 2012, p. 87), la tela possiede una vicenda attributiva molto complessa. Prima di essere aggiunta al catalogo di Giulio Benso, infatti, essa è stata riferita in passato alla produzione di altri pittori. Federico Alizeri, nel 1847 e poi nel 1875, la menzionava nella collezione del marchese Doria come opera di scuola bolognese, attribuendo, invece, la "Caduta sotto la croce" a Bernardo Strozzi. In seguito, l'opera qui presa in esame venne ricondotta anch'essa alla mano del Cappuccino, fatta eccezione per padre Venanzio Belloni, il quale la considerava un bozzetto di Andrea Ansaldo (Pesenti 1999, p. 118). Secondo Pesenti, tuttavia, sarebbe stato più corretto attribuire queste opere al pennello della prima attività di Orazio De Ferrari, allievo proprio dell'Ansaldo, ma anche frequentatore dello studio di Strozzi (Pesenti, 1999, pp. 118-119).