Personaggi: Noè; Dio. Figure: uomini; donne. Animali: cavallo; pappagalli; pecore; uccelli; cani; gatti. Oggetti: ara con fuoco acceso; arca; piatti; cesti; vasellame. Paesaggio: alberi; nubi; rocce.
Titolo (SGTT)
Il sacrificio di Noè
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 66
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
secondo quarto
DTM:
data
DTSI:
1637
DTSF:
1640
DTSL:
ca
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
La composizione è dominata da un affastellamento di utensili, recipienti, animali e oggetti di varia natura. Un uomo barbuto con turbante blu è intento a controllare la staticità del carico trasportato in sella, mentre sprona l'animale a procedere. Osservando attentamente la tela, in alto a destra è possibile scorgere l'arca di Noè posata sulla cima del monte Ararat al termine del diluvio universale. La scena è quindi la raffigurazione del momento successivo all'uscita degli animali dall'arca. In secondo piano, infatti, avviene il sacrificio in segno di ringraziamento a Dio Padre, il quale si manifesta tra il fumo scaturito dal fuoco. Assistono all'evento una serie di figure, identificabili con i familiari di Noè.
La tela tratta un tema caro al pittore in quanto gli offre il pretesto per esercitarsi virtuosisticamente nella realizzazione di una ricca fauna e dell'oggettistica più varia. La critica ha inserito l'opera nella prima maturità artistica di Grechetto, che si serve di un linguaggio che presenta potenzialità analitiche e bozzettistiche contemporaneamente. In particolare, il pittore subisce l'influenza delle ricche e animate composizioni di Jan Roos, molto ammirato nella fase giovanile, ma non solo: infatti è possibile riscontrare un attento studio del più maturo Sinibaldo Scorza e di Nicolas Poussin, le cui opere vengono ammirate da Castiglione durante il primo soggiorno romano, avvenuto intorno al 1632. La tela sarebbe quindi stata elaborata immediatamente dopo il rientro a Genova, dove è attestato dal luglio 1637 (Genova 2024, cat. 27, pp. 234-236).
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRVS:
Italia
PRVR:
Liguria
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCD:
Pammatone
PRCT:
ospedale
PRCQ:
civile
TCL:
luogo di provenienza
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 66
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
secondo quarto
DTM:
data
DTSI:
1637
DTSF:
1640
DTSL:
ca
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTN:
Grechetto, Castiglione Giovanni Benedetto
AUTA:
1609-1664
MTC
MTC:
olio su tela
Misure (MIS)
MISU:
cm
MISA:
106
MISL:
133
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Restauri (RST)
RSTD:
1951
RSTN:
P. Rubinacci
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
dipinto
Codifica Iconclass (DESI)
71B343
DES
DESS:
Personaggi: Noè; Dio. Figure: uomini; donne. Animali: cavallo; pappagalli; pecore; uccelli; cani; gatti. Oggetti: ara con fuoco acceso; arca; piatti; cesti; vasellame. Paesaggio: alberi; nubi; rocce.
Notizie storico-critiche (NSC)
La composizione è dominata da un affastellamento di utensili, recipienti, animali e oggetti di varia natura. Un uomo barbuto con turbante blu è intento a controllare la staticità del carico trasportato in sella, mentre sprona l'animale a procedere. Osservando attentamente la tela, in alto a destra è possibile scorgere l'arca di Noè posata sulla cima del monte Ararat al termine del diluvio universale. La scena è quindi la raffigurazione del momento successivo all'uscita degli animali dall'arca. In secondo piano, infatti, avviene il sacrificio in segno di ringraziamento a Dio Padre, il quale si manifesta tra il fumo scaturito dal fuoco. Assistono all'evento una serie di figure, identificabili con i familiari di Noè.
La tela tratta un tema caro al pittore in quanto gli offre il pretesto per esercitarsi virtuosisticamente nella realizzazione di una ricca fauna e dell'oggettistica più varia. La critica ha inserito l'opera nella prima maturità artistica di Grechetto, che si serve di un linguaggio che presenta potenzialità analitiche e bozzettistiche contemporaneamente. In particolare, il pittore subisce l'influenza delle ricche e animate composizioni di Jan Roos, molto ammirato nella fase giovanile, ma non solo: infatti è possibile riscontrare un attento studio del più maturo Sinibaldo Scorza e di Nicolas Poussin, le cui opere vengono ammirate da Castiglione durante il primo soggiorno romano, avvenuto intorno al 1632. La tela sarebbe quindi stata elaborata immediatamente dopo il rientro a Genova, dove è attestato dal luglio 1637 (Genova 2024, cat. 27, pp. 234-236).
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
deposito
Nome (ACQN):
Ospedali di Pammatone
Luogo acquisizione (ACQL):
Genova
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
NVC
NVCT:
DM
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione esistente
FTAP:
fotografia b-n
FTAN:
004741
FTAX:
documentazione esistente
FTAP:
fotografia b-n
FTAN:
24561/3
Citazione completa (BIL)
Genova 1868, p. 65; Jacobsen, in "Archivio Storico dell'Arte" 1896, p. 128; Suida, 1906, p. 181; Grosso, 1909, n. 12, p. 26; id. 1910, n. 12, tav. XI, p. 26; id. 1912, n. 12, pp. 12, 26; P.K., in "Thieme-Becker" 1912, VI, p. 164; Genova, 1914, n. 12; p. 3; Ojetti, 1922, tav. 81; Delogu, 1928, pp. 24, 49, tav. 11; Delogu, in "L'arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna" 1929, p. 175; Grosso, in "Emporium" 1934, p. 243; Nugent, 1930, II, p. 445/a;
Citazione completa (BIL)
Citazione completa (BIL):
Grosso, 1932, p. 160; Genova, 1950, p. 19; Genova, 1953, p. 18; Blunt, 1954, pp. 5, 16; Genova, 1961, p. 19; id. 1965, p. 19; Genova 1990, cat. 4, pp. 63-64; Berlino 2003, cat. 7, pp. 72-73; Firenze 2011, cat. 4.3.15, p. 199; Algeri, 2016, p. 28; Roma 2022, p. 178; Genova 2024, cat. 27, pp. 234-236.
Mostre (MST)
MSTT:
Il genio di Giovanni Benedetto Castiglione, il Grechetto
MSTL:
Genova
MSTD:
1990
MSTT:
Pracht und pathos
MSTL:
Berlino
MSTD:
2003-2004
MSTT:
Ottomani, Barbareschi, Mori nell'arte a Genova. Fascinazioni, scontri, scambi nei secoli XVI-XVIII