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Il sacrificio di Noè

Musei di Strada Nuova
Definizione bene (OGT)
OGTD:
dipinto
Identificazione (OGTV):
opera isolata
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTN:
Grechetto, Castiglione Giovanni Benedetto
AUTA:
1609-1664
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
dipinto
Codifica Iconclass (DESI)
71B343
DES
DESS:
Personaggi: Noè; Dio. Figure: uomini; donne. Animali: cavallo; pappagalli; pecore; uccelli; cani; gatti. Oggetti: ara con fuoco acceso; arca; piatti; cesti; vasellame. Paesaggio: alberi; nubi; rocce.
Titolo (SGTT)
Il sacrificio di Noè
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 66
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
secondo quarto
DTM:
data
DTSI:
1637
DTSF:
1640
DTSL:
ca
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
La composizione è dominata da un affastellamento di utensili, recipienti, animali e oggetti di varia natura. Un uomo barbuto con turbante blu è intento a controllare la staticità del carico trasportato in sella, mentre sprona l'animale a procedere. Osservando attentamente la tela, in alto a destra è possibile scorgere l'arca di Noè posata sulla cima del monte Ararat al termine del diluvio universale. La scena è quindi la raffigurazione del momento successivo all'uscita degli animali dall'arca. In secondo piano, infatti, avviene il sacrificio in segno di ringraziamento a Dio Padre, il quale si manifesta tra il fumo scaturito dal fuoco. Assistono all'evento una serie di figure, identificabili con i familiari di Noè. La tela tratta un tema caro al pittore in quanto gli offre il pretesto per esercitarsi virtuosisticamente nella realizzazione di una ricca fauna e dell'oggettistica più varia. La critica ha inserito l'opera nella prima maturità artistica di Grechetto, che si serve di un linguaggio che presenta potenzialità analitiche e bozzettistiche contemporaneamente. In particolare, il pittore subisce l'influenza delle ricche e animate composizioni di Jan Roos, molto ammirato nella fase giovanile, ma non solo: infatti è possibile riscontrare un attento studio del più maturo Sinibaldo Scorza e di Nicolas Poussin, le cui opere vengono ammirate da Castiglione durante il primo soggiorno romano, avvenuto intorno al 1632. La tela sarebbe quindi stata elaborata immediatamente dopo il rientro a Genova, dove è attestato dal luglio 1637 (Genova 2024, cat. 27, pp. 234-236).

Persona