Frederik De Wit fu il capostipite della famiglia olandese che, per tre generazioni, assicurò all'Olanda il primato della produzione cartografica. Le mappe edite da lui e dai suoi discendenti superarono le quattro centinaia: una produzione consistente che spaziò dalle carte dettagliate dei Paesi Bassi a quelle nautiche, il cui miglior esempio è senz'altro l'Orbis Maritimus del 1675. La vastità di tale repertorio si rivelò fondamentale per la successiva redazione dell'Atlas Minor, in cui furono incluse tavole prodotte nell'arco di un settantennio (1634-1708). L'Atlas qui conservato, conosciuto anche come Atlas Maior per distinguerlo dal Minor, venne pubblicato in varie edizioni tra il 1675 e il 1707. La rappresentazione cartografica è molto accurata e fedele alle conoscenze del tempo; ma il vero punto di forza dell'atlante è la perfetta sintesi tra dato geografico ed elemento decorativo, accostati con tanta maestria da risultare ormai inseparabili. In questo, i De Wit furono espressione compiuta dell'evoluzione cartografica di fine Seicento.
Frederik De Wit fu il capostipite della famiglia olandese che, per tre generazioni, assicurò all'Olanda il primato della produzione cartografica. Le mappe edite da lui e dai suoi discendenti superarono le quattro centinaia: una produzione consistente che spaziò dalle carte dettagliate dei Paesi Bassi a quelle nautiche, il cui miglior esempio è senz'altro l'Orbis Maritimus del 1675. La vastità di tale repertorio si rivelò fondamentale per la successiva redazione dell'Atlas Minor, in cui furono incluse tavole prodotte nell'arco di un settantennio (1634-1708). L'Atlas qui conservato, conosciuto anche come Atlas Maior per distinguerlo dal Minor, venne pubblicato in varie edizioni tra il 1675 e il 1707. La rappresentazione cartografica è molto accurata e fedele alle conoscenze del tempo; ma il vero punto di forza dell'atlante è la perfetta sintesi tra dato geografico ed elemento decorativo, accostati con tanta maestria da risultare ormai inseparabili. In questo, i De Wit furono espressione compiuta dell'evoluzione cartografica di fine Seicento.