Charles Alexis Hubert Jaillot (1632-1712) apparteneva alla scuola di Nicolas Sanson (1600-1667), padre della cartografia francese moderna. Seppe sviluppare gli insegnamenti del maestro e superarlo in prestigio, come dimostra il fatto che nel 1768 Luigi XIV lo nominò primo "Geographe du Roi", mentre il vecchio Nicolas era stato solo "Geographe Ordinaire".
Nel 1695 Jaillot pubblicò l'Atlas Nouveau, riedito più volte fino al 1750. Il frontespizio presenta l'allegoria del mitico Atlante che consegna il globo terrestre a un nuovo gigante, il Re Sole; sul globo sono raffigurati i gigli del blasone di Francia, omaggio alla nuova potenza del regno. I testi dell'atlante sono articolati, le carte complete, segno che a Parigi iniziavano ad arrivare informazioni sempre più specifiche. Se l'Atlas François è attribuito senza dubbio a Jaillot, tuttavia l'esame delle carte rivela diverse sorprese: molte tavole sono firmate da J.B. Nolin e Guillaume Delisle, che a Jaillot succedettero; alcune provengono da vecchie edizioni dell'Ortelio; altre, infine, sono vedute di città famose, aggiunte alla raccolta con la massima disinvoltura (di particolare interesse si rivela una mappa di Magonza assediata in Età Napoleonica). Nel complesso la raccolta mostra come, lavorando su un impianto preesistente, il collezionista dell'epoca potesse rilegare materiali eterogenei anche molto diversi tra loro.
Charles Alexis Hubert Jaillot (1632-1712) apparteneva alla scuola di Nicolas Sanson (1600-1667), padre della cartografia francese moderna. Seppe sviluppare gli insegnamenti del maestro e superarlo in prestigio, come dimostra il fatto che nel 1768 Luigi XIV lo nominò primo "Geographe du Roi", mentre il vecchio Nicolas era stato solo "Geographe Ordinaire".
Nel 1695 Jaillot pubblicò l'Atlas Nouveau, riedito più volte fino al 1750. Il frontespizio presenta l'allegoria del mitico Atlante che consegna il globo terrestre a un nuovo gigante, il Re Sole; sul globo sono raffigurati i gigli del blasone di Francia, omaggio alla nuova potenza del regno. I testi dell'atlante sono articolati, le carte complete, segno che a Parigi iniziavano ad arrivare informazioni sempre più specifiche. Se l'Atlas François è attribuito senza dubbio a Jaillot, tuttavia l'esame delle carte rivela diverse sorprese: molte tavole sono firmate da J.B. Nolin e Guillaume Delisle, che a Jaillot succedettero; alcune provengono da vecchie edizioni dell'Ortelio; altre, infine, sono vedute di città famose, aggiunte alla raccolta con la massima disinvoltura (di particolare interesse si rivela una mappa di Magonza assediata in Età Napoleonica). Nel complesso la raccolta mostra come, lavorando su un impianto preesistente, il collezionista dell'epoca potesse rilegare materiali eterogenei anche molto diversi tra loro.