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Ampolla contenente le ceneri di Cristoforo Colombo

Galata Museo del Mare
OGT
OGTD:
reliquiario a teca
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Gli angoli della base della teca sono costituiti da 4 cavalli marini alati.

Sul coperchio lo stemma di Genova retto da due grifoni alati e una donna con spada e ancora.

All'interno della deca è contenuta l'ampolla di vetro con le ceneri del Navigatore.
DES
DESS:
figure: figura femminile
SGT
SGTI:
cavallo marino
SGTI:
figura allegorica femminile con corona
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
4240
INVD:
2019
DTZ
DTZG:
XVI
Cronologia (DT)
DTZS:
prima metà
DTM:
documentazione
DTSI:
1501
DTSF:
1550
MTC
MTC:
vetro, cristallo, legno
Notizie storico-critiche (NSC)
Dopo la sua morte il 20 maggio 1506, Colombo fu seppellito a Valladolid.

Per decisione dei discendenti, i resti furono traslati prima a Siviglia, dopo - tra il 1537 e il 1559 - a Santo Domingo, poi a L’Avana quindi - in seguito alla guerra contro gli Stati Uniti (1898) - ancora a Siviglia, dove oggi gli è dedicata una tomba monumentale nella cattedrale della città.

Ma nel 1877, Mons. Cocchia, nunzio apostolico a Santo Domingo, dopo aver aperto il vecchio sepolcro dei Colombo, affermava che il corpo traslato dall'isola non era quello di Cristoforo ma di Diego suo figlio, e che le spoglie ancora presenti là appartenevano al Navigatore.

Le ceneri furono donate qualche anno dopo dal governo di Santo Domingo alla Città di Genova e conservate per anni a Palazzo Tursi, nella Sala della Giunta Vecchia.