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Ritratto di Cristoforo Colombo

Galata Museo del Mare
OGT
OGTD:
dipinto
OGTT:
ritratto
Autore (AUT)
AUTS:
attribuito
AUTR:
esecuzione
AUTM:
documentazione
AUTN:
Bigordi, Ridolfo detto (del) Ghirlandaio
AUTA:
1483 - 1561
AUTH:
00000511
DES
DESS:
personaggi: Cristoforo Colombo
SGT
SGTI:
Cristoforo Colombo
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
3487
INVD:
18/06/2019
INVC:
Piano terra
DTZ
DTZG:
XVI
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
documentazione
DTSI:
1520
DTSV:
ca
DTSF:
1520
DTSL:
ca
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
Il ritratto di Cristoforo Colombo, eseguito da Ridolfo, figlio di Domenico Bigordi detto il Ghirlandaio (1483-1561), è l'immagine che, con il tempo, si è affermata nell'immaginario collettivo come il volto del Navigatore. Il dipinto, venne reperito attorno alla metà dell'ottocento sul mercato antiquario di Firenze dall'artista genovese Giambattista Cevasco. Sul dipinto si è molto polemizzato nei decenni passati: in particolare si è ritenuto questo ritratto molto differente rispetto ai due tradizionali filoni iconografici colombiani, che si rifanno da una parte al dipinto della Collezione Gioviana (Musei Civici, Como) e dall'altra a quella di Sebastiano dal Piombo (Metropolitan Museum of Art, New York). Va considerato che, a partire dal primo quarto del XVI secolo, si affermano nella ritrattistica di personaggi famosi alcuni canoni formali comuni (il robbone di panno nero, la camicia bianca, il viso rivolto a sinistra). E' possibile che Ridolfo - basandosi anche sulla descrizione letteraria delle Historie di Ferdinando Colombo (il colorito acceso, i capelli precocemente imbiancati) - abbia ricavato così un ritratto di fantasia, ma che per le sue qualità formali era in grado di essere apprezzato. Le lettere e la posizione dell'iscrizione sono state paragonate a quella del ritratto di Cristofano dell'Altissimo, conservato alla Galleria Gioviana di Como, che per esteso titola "CRISTO:VS COLOMBO".