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La redenzione dello schiavo

Galata Museo del Mare
OGT
OGTD:
dipinto
Autore (AUT)
AUTN:
Campora, Francesco
AUTA:
1693/1753
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Tela rettangolare dipinta ad olio
DES
DESS:
personaggi: Madonna
SGT
SGTI:
schiavitù
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
3302
INVD:
25/6/2019
DTZ
DTZG:
XVIII
Cronologia (DT)
DTZS:
prima metà
DTM:
contesto
MTC
MTC:
tela- pittura a olio
Notizie storico-critiche (NSC)
Le comunità che abitavano le due sponde del Mediterraneo – quella europea e quella nordafricana – vissero per secoli nel terrore di reciproche razzie, saccheggi e rapimenti. Il conflitto di civiltà cristiano-islamico perdurò per secoli – con intensità variabile - dalla conquista del nordafrica da parte degli Arabi nel VII secolo, alla prima metà del XIX secolo.
Nel 1193 il francese Giovanni de Matha fondò l’ordine dei Trinitari, una delle varie istituzioni religiose e laiche che si occupavano del riscatto e del rimpatrio dei rapiti, spesso ridotti in schiavitù. La croce rossa e blu ne era il simbolo.
Nel dipinto è stata rappresentata Nostra Signora della Mercede mentre porge uno scapolare con la croce dei Trinitari ad uno schiavo liberato, ma con ancora la catena al piede, mentre il redentore la venera. Maria indica con la mano destra un'imbarcazione battente bandiera della Repubblica di Genova, la stessa che aveva portato in salvo il gruppo di schiavi. Lo sfondo è costituito da un drappo blu, sul quale due putti assistono alla scena.