Il «Cosmos» fu la maggiore nave mercantile a vela con scafo e attrezzature in legno ad essere costruita in Italia: questo solo basterebbe a celebrarla e a darle un posto di assoluto rilievo. Ma oltre a questo, per le sue caratteristiche, per i suoi viaggi e la sua storia, il tre alberi dei Cadenaccio rappresenta una vera leggenda.
I Fratelli Frassinetti, armatori genovesi, furono tra i primi vettori d'emigranti. Sfruttarono il movimento di massa che si aprì dopo l'Unificazione italiana, stabilendo linee regolari di navigazione per le mete maggiormente richieste in quegli anni: Montevideo, Buenos Ayres e Callao. Non furono gli unici a lavorare in questo settore, ma credettero per anni nelle navi a vela. Il «Cosmos» fu il quarto veliero da loro fatto costruire e sintetizzava molte delle indicazioni che erano nate dai viaggi precedenti.
In primo luogo era molto grande: lungo 65 mt tra le ruote, arrivava a oltre 70 con il bompresso; 29 m la larghezza alla sezione maestra, il puntale (altezza interna dello scafo al baglio maggiore) era di 7,75 mt, per una portata di 3.000 tonnellate.
Come i clipper americani e inglesi, aveva la carena fasciata da fogli di rame (al contrario della maggior parte dei bastimenti italiani, fasciati in "metallo giallo"), e le finiture della coperta erano in quercia e teak; particolarmente accurato il cassero di poppa che, oltre al quadrato ufficiali, disponeva di 20 cabine per 40 passeggeri di prima classe. Sottocoperta c'era posto per 600 cuccette per emigranti. I Frassinetti richiesero la sorveglianza del RINA e ottenero la "marca stella" che certificava la bontà della costruzione.
La realizzazione richiese 16 mesi di lavoro. Il 10 dicembre 1865, il Cosmos scendeva in acqua e il 15 febbraio 1866 partiva da Genova per il primo viaggio.
Il «Cosmos» fu la maggiore nave mercantile a vela con scafo e attrezzature in legno ad essere costruita in Italia: questo solo basterebbe a celebrarla e a darle un posto di assoluto rilievo. Ma oltre a questo, per le sue caratteristiche, per i suoi viaggi e la sua storia, il tre alberi dei Cadenaccio rappresenta una vera leggenda.
I Fratelli Frassinetti, armatori genovesi, furono tra i primi vettori d'emigranti. Sfruttarono il movimento di massa che si aprì dopo l'Unificazione italiana, stabilendo linee regolari di navigazione per le mete maggiormente richieste in quegli anni: Montevideo, Buenos Ayres e Callao. Non furono gli unici a lavorare in questo settore, ma credettero per anni nelle navi a vela. Il «Cosmos» fu il quarto veliero da loro fatto costruire e sintetizzava molte delle indicazioni che erano nate dai viaggi precedenti.
In primo luogo era molto grande: lungo 65 mt tra le ruote, arrivava a oltre 70 con il bompresso; 29 m la larghezza alla sezione maestra, il puntale (altezza interna dello scafo al baglio maggiore) era di 7,75 mt, per una portata di 3.000 tonnellate.
Come i clipper americani e inglesi, aveva la carena fasciata da fogli di rame (al contrario della maggior parte dei bastimenti italiani, fasciati in "metallo giallo"), e le finiture della coperta erano in quercia e teak; particolarmente accurato il cassero di poppa che, oltre al quadrato ufficiali, disponeva di 20 cabine per 40 passeggeri di prima classe. Sottocoperta c'era posto per 600 cuccette per emigranti. I Frassinetti richiesero la sorveglianza del RINA e ottenero la "marca stella" che certificava la bontà della costruzione.
La realizzazione richiese 16 mesi di lavoro. Il 10 dicembre 1865, il Cosmos scendeva in acqua e il 15 febbraio 1866 partiva da Genova per il primo viaggio.