Varato nel 1861, aveva una portata di sole 138 tonnellate ed era di proprietà dei fratelli Ghio.
E’ significativo di una tendenza: dopo la metà dell’Ottocento la stazza dei brigantini inizia a scendere, segno che la tipologia sta tornando nell’alveo che le è proprio, il trasporto in ambito mediterraneo e il cabotaggio.
E anche la “moda” è cambiata: ora i brigantini sono per lo più dipinti in nero e presentano una banda colorata all’altezza del ponte di coperta; la tuga del capitano si è allargata e offre maggiori comodità. Ma anche la velatura è divenuta più complessa: il Martino presenta ben quattro fiocchi a prora, una randa anche sul trinchetto e almeno una vela di strallo. Piccolo, certamente, ma potenzialmente molto veloce.
Varato nel 1861, aveva una portata di sole 138 tonnellate ed era di proprietà dei fratelli Ghio.
E’ significativo di una tendenza: dopo la metà dell’Ottocento la stazza dei brigantini inizia a scendere, segno che la tipologia sta tornando nell’alveo che le è proprio, il trasporto in ambito mediterraneo e il cabotaggio.
E anche la “moda” è cambiata: ora i brigantini sono per lo più dipinti in nero e presentano una banda colorata all’altezza del ponte di coperta; la tuga del capitano si è allargata e offre maggiori comodità. Ma anche la velatura è divenuta più complessa: il Martino presenta ben quattro fiocchi a prora, una randa anche sul trinchetto e almeno una vela di strallo. Piccolo, certamente, ma potenzialmente molto veloce.