Fatto costruire dall’armatore Giuseppe Ferraro, un monarchico convinto, questa nave era stata varato a Sestri Ponente nel 1865, in segno di affetto e stima per il membro della Real Casa che aveva scelto di vivere a Genova. Meno di un anno dopo, in una notte del gennaio 1866, il Principe moriva appena ventenne.
E’ una tipica nave ligure degli anni ’60: ha una portata media, di 469 tonnellate e l’armo velico convenzionale del tempo, con i suoi contra (così venivano chiamati in gergo controvelaccio e controvelaccino) a secco di vele.
Emerge, infatti, un altro piccolo ma prezioso particolare: i pennoni superiori, oltre che essere privi delle vele, sono anche disposti sull’albero con un orientamento diverso dai pennoni delle vele inferiori. Gavarrone sembra indicare che, su quella nave, i pennoni superiori erano poco usati, tanto che rimanevano a lungo senza utilizzo. Segno di una polemica tra capitani, nella quale i più conservatori manifestavano tutta la loro diffidenza per la moltiplicazione di vele e pennoni?
Fatto costruire dall’armatore Giuseppe Ferraro, un monarchico convinto, questa nave era stata varato a Sestri Ponente nel 1865, in segno di affetto e stima per il membro della Real Casa che aveva scelto di vivere a Genova. Meno di un anno dopo, in una notte del gennaio 1866, il Principe moriva appena ventenne.
E’ una tipica nave ligure degli anni ’60: ha una portata media, di 469 tonnellate e l’armo velico convenzionale del tempo, con i suoi contra (così venivano chiamati in gergo controvelaccio e controvelaccino) a secco di vele.
Emerge, infatti, un altro piccolo ma prezioso particolare: i pennoni superiori, oltre che essere privi delle vele, sono anche disposti sull’albero con un orientamento diverso dai pennoni delle vele inferiori. Gavarrone sembra indicare che, su quella nave, i pennoni superiori erano poco usati, tanto che rimanevano a lungo senza utilizzo. Segno di una polemica tra capitani, nella quale i più conservatori manifestavano tutta la loro diffidenza per la moltiplicazione di vele e pennoni?