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Brigantino a palo «Antonio»

Galata Museo del Mare
OGT
OGTD:
dipinto
Autore (AUT)
AUTN:
Gavarrone, Domenico
Titolo (SGTT)
Brigantino a palo «Antonio» al largo della costa, cap. P. Bozano
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
754
Cronologia (DT)
DTSI:
1868
DTSF:
1868
MTC
MTC:
carta-acquarello
Notizie storico-critiche (NSC)
Costruito a Savona, con una portata di 414 tonnellate, «Antonio» è un brigantino a palo di medie dimensioni. Prende il nome dal suo armatore - Antonio Minuto - esponente del maggiore casato armatoriale savonese: è un brigantino costruito senza risparmio e pensato per operare su scala globale. Infatti il RINA gli attribuisce il massimo grado di fiducia: “1,00 L”, punteggio massimo che abilitava al commercio oltre i Capi Horn e Buona Speranza, cioè a tutti i mari del mondo.

La vicenda di questa nave è indicativa della realtà ligure ottocentesca: l’armatore muore poco dopo l’immatricolazione della nave. Di fronte alla difficile scelta se “svendere” la nave al migliore offerente o gestirla in proprio, la vedova di Antonio, Caterina sceglie la seconda strada, contando sull’aiuto dei figli, ancora giovani ma decisi a seguire le orme del padre. L’armatrice, così, opererà per anni e anni, guidando a distanza il brigantino a palo sui traffici dell’epoca, dal trasporto del guano delle Chincas (Cile), al riso indocinese, al carbone inglese. Caso particolare ma non raro, nella società genovese, in un tempo estremamente impegnativo, in cui si affrontava il passaggio ai commerci su scala globale e una concorrenza agguerrita.

Persona