Il «Laura» è una nave nuova, appena costruita a Chiavari; il capitano è un camoglino e parteciperà, con questo brigantino alla Mutua Assicurazione Marittima sorta nel mondo amatoriale rivierasco nel 1853.
Ancora una volta, nei dipinti di Gavarrone appaiono interessanti dettagli, sia nello scafo, sia nella velatura. In questo, ad esempio, si evidenzia la distribuzione tipica degli spazi del brigantino: compare a poppa, dietro al timoniere, una costruzione verniciata di bianco: una tuga. Qui alloggia il capitano e il primo ufficiale (che a bordo delle navi genovesi viene chiamato scrivano), e si trova il quadrato, dove consumano i pasti e vengono ricevuti gli ospiti. La nave è dotata di un unico ponte che corre continuo da prora a poppa ed è priva di cassero. A proravia dell’albero di maestra si trova una tuga più piccola, dotata di fumaiolo: è la cucina. Gli alloggi dei marinai si trovano a prora sottocoperta e vengono raggiunti da un tambucio.
La nave aveva una portata di 197 tonnellate – media, per le navi di questa tipologia – e fu comandata per anni da Francesco Chiesa: ebbe una vita molto lunga, risultava iscritta al RINA nel 1871, a più di vent’anni dalla sua costruzione. Il «Laura» venne ritratto almeno due volte dal Gavarrone: una copia, speculare al dipinto genovese, si trova al Museo Gio. Bono Ferrari di Camogli (n. 93).
Il «Laura» è una nave nuova, appena costruita a Chiavari; il capitano è un camoglino e parteciperà, con questo brigantino alla Mutua Assicurazione Marittima sorta nel mondo amatoriale rivierasco nel 1853.
Ancora una volta, nei dipinti di Gavarrone appaiono interessanti dettagli, sia nello scafo, sia nella velatura. In questo, ad esempio, si evidenzia la distribuzione tipica degli spazi del brigantino: compare a poppa, dietro al timoniere, una costruzione verniciata di bianco: una tuga. Qui alloggia il capitano e il primo ufficiale (che a bordo delle navi genovesi viene chiamato scrivano), e si trova il quadrato, dove consumano i pasti e vengono ricevuti gli ospiti. La nave è dotata di un unico ponte che corre continuo da prora a poppa ed è priva di cassero. A proravia dell’albero di maestra si trova una tuga più piccola, dotata di fumaiolo: è la cucina. Gli alloggi dei marinai si trovano a prora sottocoperta e vengono raggiunti da un tambucio.
La nave aveva una portata di 197 tonnellate – media, per le navi di questa tipologia – e fu comandata per anni da Francesco Chiesa: ebbe una vita molto lunga, risultava iscritta al RINA nel 1871, a più di vent’anni dalla sua costruzione. Il «Laura» venne ritratto almeno due volte dal Gavarrone: una copia, speculare al dipinto genovese, si trova al Museo Gio. Bono Ferrari di Camogli (n. 93).