Ritratto della contessa Beatrice de Bylandt, firmato e datato "Boldini 1901".
DES
DESS:
Personaggio: Beatrice de Bylandt
Titolo (SGTT)
La contessa Beatrice de Bylandt
SGT
SGTI:
nobildonna
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
GAM 1525
DTZ
DTZG:
XX
Cronologia (DT)
DTZS:
inizio
DTM:
firma
ADT:
datato 1901
DTSI:
1901
DTSF:
1901
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
Il ritratto della contessa Beatrice de Byland, dipinto nel 1901, è il primo dipinto dì Boldini che entra nella collezione di Luigi Frugone. La "bella testa di Boldini" di cui parla Ferruccio Stefani in una lettera, corredata da fotografia, inviata al Frugone da Venezia il 30 giugno 1926, era di proprietà del parigino Alphonse Ory e grazie a Stefani e alla mediazione della signora Campeggi (donna attiva nel mercato artistico) venne acquistata da Luigi Frugone per una cifra intorno alle 40.000 lire. Attraverso le pagine del carteggio tra il gallerista milanese e il Frugone si intuisce che le trattative per l’acquisto del dipinto si protrassero per un certo periodo.
Il ritratto della contessa Beatrice de Byland giunse a Venezia da Parigi il 4 agosto del 1926 e venne consegnato a Luigi Frugone proprio dallo stesso Stefani, il quale, poco tempo dopo, scriverà di aver "finalmente scoperto" che il dipinto, prima di appartenere ad Alphonse Ory, era stato lasciato nello studio del pittore dalla signora ritratta "perché non si riteneva riprodotta abbastanza bella". Nel ritratto, anche se in piccolo formato, è riconoscibile l’inconfondibile sigla dell’artista, fatta di una pittura veloce a pennellate vibranti di colore, così adatta a restituire lo charme malinconico e sensuale e la naturale eleganza di una protagonista del bel mondo parigino.
Ritratto della contessa Beatrice de Bylandt, firmato e datato "Boldini 1901".
DES
DESS:
Personaggio: Beatrice de Bylandt
Iscrizioni (ISR)
ISRC:
firma
ISRL:
italiano
ISRS:
a pennello
ISRT:
corsivo
ISRP:
in basso a destra
ISRI:
Boldini
ISRC:
data
ISRL:
italiano
ISRS:
a pennello
ISRT:
numeri arabi
ISRP:
nell'angolo in basso a destra
ISRI:
1901
Notizie storico-critiche (NSC)
Il ritratto della contessa Beatrice de Byland, dipinto nel 1901, è il primo dipinto dì Boldini che entra nella collezione di Luigi Frugone. La "bella testa di Boldini" di cui parla Ferruccio Stefani in una lettera, corredata da fotografia, inviata al Frugone da Venezia il 30 giugno 1926, era di proprietà del parigino Alphonse Ory e grazie a Stefani e alla mediazione della signora Campeggi (donna attiva nel mercato artistico) venne acquistata da Luigi Frugone per una cifra intorno alle 40.000 lire. Attraverso le pagine del carteggio tra il gallerista milanese e il Frugone si intuisce che le trattative per l’acquisto del dipinto si protrassero per un certo periodo.
Il ritratto della contessa Beatrice de Byland giunse a Venezia da Parigi il 4 agosto del 1926 e venne consegnato a Luigi Frugone proprio dallo stesso Stefani, il quale, poco tempo dopo, scriverà di aver "finalmente scoperto" che il dipinto, prima di appartenere ad Alphonse Ory, era stato lasciato nello studio del pittore dalla signora ritratta "perché non si riteneva riprodotta abbastanza bella". Nel ritratto, anche se in piccolo formato, è riconoscibile l’inconfondibile sigla dell’artista, fatta di una pittura veloce a pennellate vibranti di colore, così adatta a restituire lo charme malinconico e sensuale e la naturale eleganza di una protagonista del bel mondo parigino.