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L'amore che doma la forza

Galleria d’Arte Moderna e Collezione Wolfsoniana
OGT
OGTD:
scultura
Autore (AUT)
AUTR:
scultore
AUTM:
firma
AUTN:
Varni, Santo
AUTA:
Genova, 1807 - Genova, 1885
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
La scultura rappresenta un putto che, con la punta della freccia, andata perduta nella versione in marmo, punzecchia tra la tempia e l’orecchio un leone accovacciato al suo fianco. Si tratta di una variante scherzosa di un’opera dello scultore neoclassicista Bertel Thorvaldsen con lo stesso soggetto, in cui il tema allegorico lascia il posto a una riuscita interpretazione del genere, molto in voga, dei “bambini che giocano con animali”.
DES
DESS:
Figure: putto. Animali: leone.
Titolo (SGTT)
L'amore che doma la forza
SGT
SGTI:
putto con leone
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
GAM0940
DTZ
DTZG:
XIX
Cronologia (DT)
DTM:
iscrizione
DTSI:
1858
DTSF:
1865
MTC
MTC:
marmo scolpito
Notizie storico-critiche (NSC)
La scultura in marmo, di cui si conserva anche il bozzetto preparatorio in terracotta patinata, è opera dello scultore e studioso di archeologia Santo Varni e faceva parte delle collezioni del principe Odone di Savoia, donate dal re Vittorio Emanuele II alla città di Genova nel 1866, dopo la prematura morte del figlio. Odone commissionò il lavoro allo scultore genovese, che ben conosceva, poiché Varni era legato alla cerchia di intellettuali e artisti che circondava il giovane Savoia ed era stato suo maestro e consigliere nella costituzione della raccolta di opere.