La litografia rappresenta la spiaggia di Sampierdarena, vista tra il promontorio di San Benigno, dominato dalla Lanterna, e la foce del torrente Polcevera.
La sequenza di edifici che delimitano il «waterfront» sono in parte quelli popolari dell’antico borgo dei pescatori, in parte delle nuove “ville” nobiliari.
Inventario di museo o di soprintendenza (INV)
INVN:
956
INVD:
15/07/2019
DTZ
DTZG:
sec. XVIII
Cronologia (DT)
DTZS:
seconda metà
MTC
MTC:
litografia a stampa
Notizie storico-critiche
Questo tratto di costa - sabbioso e largo, a differenza di quello della Foce, più pietroso – era da secoli «molto atta e comoda al varar delle navi», scrive il Giustiniani nei suoi Annali. Tra il Cinquecento e il Seicento Sampierdarena diventò luogo di villeggiatura per i ricchi patrizi genovesi, attratti dal clima mite, dal mare e dalla spiaggia sabbiosa. Qui si fecero costruire meravigliose ville con fastosi giardini. Sull’asse corrispondente alle attuali vie Daste e Dottesio sorse una vera e propria “strada delle Ville”, sul modello della più famosa Strada Nuova di Genova.
Nel 1800 l’industrializzazione cambia il volto del Ponente; Sampierdarena non fa eccezione. Molte ville vengono demolite, altre trasformate in fabbriche e magazzini (latta, cartone, olio, tonno....), altre vengono acquistate dal Comune o da privati. Oggi 21 sono quelle ancora riconoscibili e identificabili con il nome delle famiglie che le fecero costruire.
La litografia rappresenta la spiaggia di Sampierdarena, vista tra il promontorio di San Benigno, dominato dalla Lanterna, e la foce del torrente Polcevera.
La sequenza di edifici che delimitano il «waterfront» sono in parte quelli popolari dell’antico borgo dei pescatori, in parte delle nuove “ville” nobiliari.
Notizie storico-critiche
Questo tratto di costa - sabbioso e largo, a differenza di quello della Foce, più pietroso – era da secoli «molto atta e comoda al varar delle navi», scrive il Giustiniani nei suoi Annali. Tra il Cinquecento e il Seicento Sampierdarena diventò luogo di villeggiatura per i ricchi patrizi genovesi, attratti dal clima mite, dal mare e dalla spiaggia sabbiosa. Qui si fecero costruire meravigliose ville con fastosi giardini. Sull’asse corrispondente alle attuali vie Daste e Dottesio sorse una vera e propria “strada delle Ville”, sul modello della più famosa Strada Nuova di Genova.
Nel 1800 l’industrializzazione cambia il volto del Ponente; Sampierdarena non fa eccezione. Molte ville vengono demolite, altre trasformate in fabbriche e magazzini (latta, cartone, olio, tonno....), altre vengono acquistate dal Comune o da privati. Oggi 21 sono quelle ancora riconoscibili e identificabili con il nome delle famiglie che le fecero costruire.