Link alla homepage logo musei di genova header

La presa di Tunisi

Galata Museo del Mare
Autore (AUT)
AUTN:
Zonta, Antonio Francesco
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Di questa stampa è nota la matrice (Galleria Estense di Modena, ALU.0405-M, n. inv. 6407). Per quello che riguarda il monogramma intagliato in basso a sinistra, “AZ/ F”, Nagler propone di riferirlo al pittore veneziano Antonio Zonca, o all’editore Antonio Giunta o Zonta. Entrambe le ipotesi sono respinte da Francesca Nodari che vi riconosce correttamente una marca tipografica che scioglie in “Alvise Zio e fratelli”. Alvise Zio, o Luigi Giglio è un editore attivo a Pesaro e Venezia di cui è nota un’altra marca che reca il medesimo monogramma.
Inventario di museo o di soprintendenza (INV)
INVN:
1074
DTZ
DTZG:
sec. XVI
Cronologia (DT)
DTZS:
seconda metà
MTC
MTC:
xilografia
Notizie storico-critiche
Nel 1535 Carlo V attacca Tunisi, l’anno prima conquistata da Khair-ed-din, signore di Algeri e indiscusso capo della pirateria barbaresca, un rinnegato greco noto con il soprannome di Barbarossa.

L'impresa ha ufficialmente il fine di far ritornare il legittimo sovrano sul trono, ma la strategia del re cattolico è quella di istituire un asse Sicilia - Malta - Tunisi che separi in due il bacino del Mediterraneo.

Andrea Doria guiderà la flotta, mentre lo stesso Carlo V condurrà l'esercito assediante. Nonostante la grande disparità in campo per la decisa supremazia spagnola, sarà un'impresa molto difficile, per la tenacia dei combattenti musulmani, per il clima caldo e la malaria, per le rivalità tra i soldati spagnoli, tedeschi e italiani. Alla fine, l'assedio sarà deciso dalla rivolta degli schiavi cristiani rinchiusi nel castello della città, che con l'aiuto di alcuni musulmani, riusciranno a liberarsi e ad assalire alle spalle i Barbareschi impegnati sugli spalti. Terminerà con un orribile bagno di sangue della popolazione civile tunisina (le cronache parlano di 30.000 morti!) e il saccheggio della città "liberata". Numerose furono le stampe commemorative, che non avevano in effetti lo scopo di restituire fedelmente il teatro dello scontro, quanto quello di fornire dettagli sulla strategia e sul susseguirsi degli eventi: degno di nota il particolare del Barbarossa in fuga a cavallo (F.Nodari).