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La battaglia di Lepanto

Galata Museo del Mare
Autore (AUT)
AUTN:
Cesare Vecellio
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
la stampa proveine da un volume a stampa da cui fu tagliata in data ignota
Inventario di museo o di soprintendenza (INV)
INVN:
1073
INVD:
10/07/2019
DTZ
DTZG:
sec. XVI
Cronologia (DT)
DTZS:
fine
MTC
MTC:
incisione su carta
Notizie storico-critiche
Il 7 ottobre 1571 nel golfo di Lepanto si svolse una delle più grandi battaglie navali della storia: due flotte di circa 200 galee ciascuna si affrontano, coinvolgendo più di 100.000 uomini.

Il contesto è quello del confronto di lungo periodo tra i Turchi Ottomani e le nazioni europee cristiane: non si tratta solo di uno “scontro di civiltà”; in ballo c’è il controllo del mare Mediterraneo.

L’antefatto. Gli eventi precipitano a partire dalla crisi di Cipro, isola controllata dai Veneziani: i Turchi ne rivendicano il possesso e nel 1570 la occupano, tranne la città di Famagosta che resiste eroicamente. Non paghi, attaccano Creta, Zante, Cefalonia e uno dopo l’altro i possedimenti veneziani sulla costa orientale dell’Adriatico.

Papa Pio V proclama la Lega Santa tra le nazioni cattoliche, che partecipano con più o meno convinzione, come il genovese Andrea Doria, riluttante a mettere a rischio le galee che erano di sua proprietà. La Lega si raduna a Messina. Solo gli Spagnoli tardano perché sono a corto di remi per le loro galee, dovuta alla penuria di legname.

Intanto la bella stagione durante la quale le galee usano navigare volge al termine. La flotta turca si ritira e fa scalo nel golfo di Lepanto, presso Patrasso. Uomini e galee sono logorati da mesi in mare e scontri con il nemico. Nonostante ciò – quando la flotta cristiana si presenta all’orizzonte - il Sultano invia l’ordine di dare battaglia agli “infedeli”, nonostante le reticenze dei suoi ammiragli: l’onore e la fede lo impongono.

Il 7 ottobre le galee turche escono dal golfo e ingaggiano battaglia con le navi della Lega, inizialmente con armi da fuoco (cannoni e archibugi) poi all’arma bianca. I Turchi, che non indossavano elmi e corazze, ebbero la peggio, perdendo migliaia di uomini e quasi tutte le navi. Un ruolo risolutivo lo ebbero le “galeazze” veneziane, vere fortezze galleggianti, armate con molti cannoni.

Dal punto di vista geopolitico, la battaglia di Lepanto non ebbe grosse ricadute, se non che i Turchi continueranno la loro avanzata in Europa più sul terreno che in mare, ancora per buona parte del ‘600.