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Veduta della città di Livorno

Galata Museo del Mare
Autore (AUT)
AUTN:
Mascio-Festi
Titolo (SGTT)
Veduta della città e porto di Livorno presa dalla parte di fronte del mare
Inventario di museo o di soprintendenza (INV)
INVN:
1001
DTZ
DTZG:
XIX
Cronologia (DT)
DTZS:
prima metà
DTSI:
1850
DTSV:
ca
MTC
MTC:
carta- incisione
Notizie storico-critiche
Il porto di Livorno nacque per iniziativa della Repubblica di Pisa, il cui porto si trovava storicamente sul fiume Arno.

La prima costruzione ad essere eretta fu il faro, su uno scoglio in mezzo al mare all’ingresso di quello che allora era un porto naturale, nei pressi di un piccolo borgo medioevale di pescatori, chiamato “Liburnus” e poi “Livorno”.

I lavori del faro, chiamato in un primo tempo Fanale dei Pisani, iniziarono al principio del XIV secolo ad opera dello scultore e architetto, Giovanni di Nicola Pisano. Il faro sembra composto di due sezioni coniche ma in realtà è costituito da sette cilindri equamente sovrapposti uno sull’altro, con un diametro leggermente decrescente fino alla cima. Una volta terminata, la torre suscitò l’ammirazione dei contemporanei, tanto da essere ricordata persino da Dante Alighieri nel V canto del purgatorio della Divina Commedia: «Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta come torre ferma, che non crolla già mai la cima per soffiar di venti»

All’inizio la lanterna era illuminata con lampade a olio, in seguito sostituito con petrolio. Nel 1841 furono installate le prime lenti di Fresnel con gas di acetilene a incandescenza, finché fu elettrificata alla fine del 1800.

Abbattuto dai tedeschi nel 1944, il Fanale di Livorno venne ricostruito nel 1956, rispettando per intero la forma originale e utilizzando il materiale recuperato dalle macerie.

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