David, Gerard
- Nome
- Nome:
- Gerard
- Cognome:
- David
- Nome completo
- David, Gerard
- Nascita
- Luogo di nascita:
- Oudewater
- Data di nascita:
- 01 gennaio 1455
- Morte
- Luogo di morte:
- Bruges
- Data di morte:
- 13 agosto 1523
- Occupazione
- Pittore
- Data (da)
- 01/01/1455
- Data (a)
- 13/08/1523
- Descrizione
Originario di Oudewater, nei Paesi Bassi settentrionali, Gerard David si trasferì all’età di circa trent’anni a Bruges, per seguire le orme di maestri come Jan van Eyck, Petrus Christus e Hans Memling. Durante i primi anni di attività nella città fiamminga, gareggiò in particolare con quest’ultimo, tanto che alla morte di Memling, nel 1494, David trasferì la sua bottega nella proprietà vicina alla sua. Il periodo di maggiore fortuna dell’artista ebbe, però, inizio nel 1501 con l’elezione alla carica di decano della Gilda dei pittori di Bruges, che lo portò a dipingere per tutti gli edifici più importanti del centro cittadino, sia pubblici che privati, ma anche per l’estero, con l’aiuto di un’efficiente bottega. La pittura italiana di fine Quattrocento, in special modo quella lombarda di matrice leonardesca, influenzò molto l’artista nella sua fase più matura, caratterizzata da una maggiore monumentalità e da una più solida volumetria delle figure, oltre che da una diversa costruzione dello spazio dipinto e da un delicato sfumato; ciò ha spinto in passato una parte della critica a ritenere possibile un suo soggiorno in Italia nel corso del primo decennio del Cinquecento. Opere del periodo particolarmente emblematiche di questo nuovo sentire pittorico sono, ad esempio, il celebre Polittico della Cervara, conservato ai Musei di Strada Nuova, o ancora il Riposo durante la Fuga in Egitto del Metropolitan Museum. Con la graduale perdita di rilevanza di Bruges dal punto di vista finanziario e commerciale, nel 1515 David si iscrisse alla Gilda dei pittori di Anversa, città che stava contemporaneamente assurgendo a nuovo grande centro produttivo e di scambio. Il legame con Bruges non dovette, comunque, estinguersi mai: sembra, infatti, che mantenne sempre aperta la vecchia bottega, e alla sua morte, sopraggiunta nel 1523, venne sepolto nella locale chiesa di Nostra Signora.