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De Wael, Cornelis

Nome
Nome:
Cornelis
Cognome:
De Wael
Nome completo
De Wael, Cornelis
Altre forme del nome
Nome:
Cornelisz
Cognome:
Cornelisz De Wael
Tipologia:
Altra forma del nome
Nascita
Luogo di nascita:
Anversa
Data di nascita:
7 settembre 1592
Morte
Luogo di morte:
Roma
Data di morte:
21 aprile 1667
Occupazione
Pittore
Data (da)
07/09/1592
Data (a)
21/04/1667
Biografia

Battezzato il 7 settembre 1592 (Visscher 1851, p. 60; De Waal 1935, p. 135, 144), nacque da Jan de Wael e di Gertrude de Jode, appartenente alla celebre famiglia di incisori. Per parte di madre, Cornelis era anche parente dei Brueghel. Non molto è noto della sua prima attività ad Anversa. Intorno al 1613 partì per l'Italia insieme a suo fratello Lucas de Wael. Dopo un primo soggiorno a Genova, avvenuto all'incirca tra la metà del secondo decennio e la metà del terzo, Cornelis visse per circa due anni a Roma, e forse anche a Venezia, prima di rientrare nel capoluogo della Repubblica ligure nel 1627, risiedendovi stabilmente fino al 1656. Qui ottenne la cittadinanza nel 1642 e la sua casa-bottega divenne un luogo di incontro e di riferimento, oltre che una vera e propria dimora, per molti pittori fiamminghi, che, forse attirati dalla presenza dello stesso Cornelis, vissero e lavorarono a Genova nella prima metà del Seicento. Lo stesso Antoon van Dyck venne ospitato dal pittore nel corso del suo celebre soggiorno genovese. All'attività di pittore di genere (specializzata soprattutto nelle scene popolari, nelle marine e nei paesaggi urbani) egli accostò quella di mercante, essendo in contatto con interlocutori (altri mercanti, pittori e collezionisti) operanti nei principali centri della penisola, come anche nelle Fiandre e ad Amsterdam. Nel 1656 abbandonò definitivamente Genova per trasferirsi a Roma, salvo un ultimo breve soggiorno in città negli anni Sessanta. A Roma visse dapprima in Via del Purificazione e successivamente in Via Rasella con suo fratello Antonie. Morì a Roma nel 1667, lasciando un ricco patrimonio artistico, costituito in particolare da molte stampe (di cui solo 134 di Rembrandt), dipinti, disegni e carte geografiche.  

Fonti

A. Houbraken, De groote schouburgh der Nederlantsche konstschilders en schilderessen ... zijnde een vervolg op het schilderboek van K. van Mander. [1718]; J. Denucé, Na Peter Pauwel Rubens : documenten uit den kunsthandel te Antwerpen in de XVIIe eeuw van Matthijs Musson, Anversa, 1949; G. J. Hoogewerff, Nederlandsche kunstenaars te Rome, 1600-1725 : uittreksels uit de parochiale archieven, 's-Gravenhage, 1942; D. Bodart, Les peintres des Pays-Bas méridionaux et de la principauté de Liège à Rome au XVIIème siècle, Bruxelles, 1970; E. Gavazza, G. Rotondi Terminiello, Genova nell'età barocca [Genova, 1992]; S. J. Barnes, Van Dyck a Genova : grande pittura e collezionismo [Genova, 1997]; F. Porzio, Da Caravaggio a Ceruti: la scena di genere e l'immagine dei pittochi nella pittura italiana, Skira, 1998; J. Giltaij, Ruffo en Rembrandt : over een Siciliaanse verzamelaar in de zeventiende eeuw die drie schilderijen bij Rembrandt bestelde, Walburg Pers, 1999; O. ten Houten, E. Grasman, A. Boschloo, G. J. van der Sman, 'Aux quatre vents': a festschrift for Bert W. Meijer, Firenze, 2002; M. Cataldi Gallo, P. Massa, A. Rudolph de Klerck, R. Vercruysse, M. Priarone, M. Migliaccio, Anversa & Genova : een hoogtepunt in de barokschilderkunst [Antwerpen, 2003]; K. Brosens, K. Van der Stighelen, L. Kelchtermans, Family ties : art production and kinship patterns in the early modern Low Countries, Turnhout, 2012; L. Bartoni, Le vie degli artisti : residenze e botteghe nella Roma barocca dai registri di Sant'Andrea delle Fratte (1650-1699), Roma, 2012; A. Stoesser, Van Dyck's hosts in Genoa: Lucas and Cornelis de Wael's lives, business activities and works, Turnhout, 2018.

Opere e Oggetti d'Arte