Raimondi, Aldo
- Nome
- Nome:
- Aldo
- Cognome:
- Raimondi
- Nome completo
- Raimondi, Aldo
- Nascita
- Luogo di nascita:
- Roma
- Morte
- Luogo di morte:
- Erba
- Occupazione
- Pittore
- Descrizione
Dopo essersi diplomato all'Accademia di Belle Arti di Roma, a ventidue anni, vinse una cattedra presso l'Istituto d'Arte di Parma e s'inserì senza sforzo in un ambiente che gli divenne subito amico per le straordinarie doti native, per la sicurezza del mestiere e il carattere accattivante. Nel 1928 il podestà di Parma lo incaricò di eseguire una serie di studi ed acquerelli della città vecchia pubblicati dalla Cassa di Risparmio di Parma nel 1983 e nel 1984. Glauco Lombardi nel 1930 lo aiutò ad immaginare le sale arredate del palazzo Ducale di Colorno, che tradusse all'acquerello con straordinaria abilità. Gli acquerelli di Aldo Raimondi raffigurano anche Genova a metà degli anni ’30, nel pieno del suo fervore costruttivo. Con piglio sicuro, tecnica ineccepibile e capacità comunicativa da maestro della narrazione visiva, l’artista passa in rassegna gli edifici, i monumenti, le fasi di demolizione e ricostruzione che delinearono e caratterizzarono in modo imprescindibile l’aspetto urbano della città post-ottocentesca. (Il nuovo bacino di carenaggio, il Rex, le stazioni marittime, i modernissimi elevatori elettrici in porto, l’Idroscalo, il Mercato del Pesce, via Dante in costruzione, la copertura del Bisagno, corso Italia, piazza della Vittoria).
Il Comune di Genova acquistò questa serie di acquerelli nel 1936 dalla casa editrice Barabino & Graeve, bozzetti esecutivi per una pubblicazione che non vide mai le stampe. Conservati presso la Collezione Topografica del Comune, rimasti inediti fino ad oggi, vengono esposti e pubblicati per la prima volta insieme a foto storiche dell’Archivio fotografico civico. Nel 1938, per chiara fama fu chiamato a insegnare acquerello dell'accademia di Brera, cattedra che lasciò nell'immediato dopoguerra per dedicarsi a tempo pieno alla professione. Tra il 1981 e il 1983 ha avuto l'onore di vedere alcune sue opere sui francobolli emessi dalle Poste Italiane.