Barbieri, Giovanni Francesco detto il Guercino
- Nome
- Nome:
- Giovanni
- Secondo nome:
- Francesco
- Cognome:
- Barbieri
- Nome completo
- Barbieri, Giovanni Francesco detto il Guercino
- Altre forme del nome
- Nome:
- Il Guercino
- Tipologia:
- Pseudonimo
- Nascita
- Luogo di nascita:
- Cento
- Data di nascita:
- 02 febbraio 1591
- Morte
- Luogo di morte:
- Bologna
- Data di morte:
- 22 dicembre 1666
- Occupazione
- Pittore
- Data (da)
- 02/02/1591
- Data (a)
- 22/12/1666
- Descrizione
Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, è stato uno dei principali protagonisti della pittura barocca italiana. Il soprannome deriva dallo strabismo che lo caratterizzava, causato, a quanto pare, da un trauma subito da bambino. In gran parte autodidatta, l’artista si formò inizialmente nelle botteghe dei pittori della sua città natale, Cento, fortemente influenzati dalle tendenze artistiche dei centri vicini, come Ferrara, Modena e Bologna. Ancora più importante per la sua formazione, però, fu l’esempio di Ludovico Carracci, col suo forte chiaroscuro e le orchestrazioni compositive fatte di gesti e sguardi. Proprio sulla scia dei Carracci, nel 1616 Guercino aprì una sua Accademia del nudo, all’interno della dimora di uno dei suoi committenti di Cento, Bartolomeo Fabri. Nel 1621, il nuovo papa, Gregorio XV Ludovisi, lo invitò a Roma per decorare la Loggia delle Benedizioni in San Pietro, una committenza che – pur se non completata – diede una decisiva svolta alla carriera del Guercino, sempre più richiesto non solo dalla nobiltà romana, ma anche all’estero: nel 1625 il nuovo re d’Inghilterra, Carlo I, gli offrì il posto di pittore di corte, che egli, tuttavia, rifiutò. Anche dal punto di vista stilistico, il periodo romano lasciò sulla sua produzione una forte impronta classicista, derivata soprattutto da Domenichino, che si raffinò ancora di più a partire dagli anni Trenta. Con la morte di Guido Reni, ovvero il maestro con il quale Guercino si era confrontato maggiormente negli anni successivi al rientro da Roma, nel 1642 si trasferì a Bologna, diventando il primo pittore della città. Nel 1661 si ammalò e, pur riprendendosi, fu costretto a chiedere sempre di più assistenza ai suoi nipoti, morendo a Bologna cinque anni dopo, nel 1666.