Frammento su cui è raffigurato un serpente barbuto e crestato avvolto in tre spire di fronte a un'ara su cui sono poste offerte votive. Dietro al serpente un elemento vegetale. Gli attributi identificano l'animale come agathodaimon, il grande serpente, genio funerario, guardiano del sepolcro e conduttore dei morti. E' un'iconografia di origine egiziana, che come molte altre si diffonde ampiamente nei territori europei durante l'età imperiale. Le tre spire possono invece essere ricondotte al concetto di triplicità tipico delle religione celtiche, collegato all'immortalità, alla rinascita e assimilabile alla tricefalia. Proveniente da villa Gruber, murato nell'adiacente rimessa. Dagli anni '80 al 1997 fu collocato nei depositi del museo di Sant'Agostino.
Frammento su cui è raffigurato un serpente barbuto e crestato avvolto in tre spire di fronte a un'ara su cui sono poste offerte votive. Dietro al serpente un elemento vegetale. Gli attributi identificano l'animale come agathodaimon, il grande serpente, genio funerario, guardiano del sepolcro e conduttore dei morti. E' un'iconografia di origine egiziana, che come molte altre si diffonde ampiamente nei territori europei durante l'età imperiale. Le tre spire possono invece essere ricondotte al concetto di triplicità tipico delle religione celtiche, collegato all'immortalità, alla rinascita e assimilabile alla tricefalia. Proveniente da villa Gruber, murato nell'adiacente rimessa. Dagli anni '80 al 1997 fu collocato nei depositi del museo di Sant'Agostino.
Bibliografia (BIB)
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
A. Bettini - B.M. Giannattasio - A.M. Pastorino - L. Quartino