La tomba 30 era chiusa da due pietre di copertura lunghe 1 metro e spesse, rispettivamente, 80 e 20 cm. Secondo le prime registrazioni il corredo, che appare sostanzialmente omogeneo, era composto da una Kelebe attica, ora perduta, una teglia di bronzo con ossa animali e una o più coppe andate disperse; il cratere conteneva, oltre alle ceneri, una ricca parure di gioielli, danneggiati dall'esposizione al fuoco della pira funebre.
Fascia cronologica di riferimento (DTZG)
V a.C.
MTC
MTC:
argilla
MTC:
bronzo
Notizie storico-critiche (NSC)
Le tombe della necropoli sono state rinvenute nel tratto di via XX Settembre fra piazza De Ferrari e il Ponte Monumentale e precisamente sotto la via S. Defendente e sotto le fondamenta delle case dell'allora via Giulia e della chiesa di Nostra Signora del Rimedio. Non erano allineate bensì sparse senza ordine apparente. Le tombe erano costituite da pozzi circolari, profondi circa 2 mt. e chiusi a circa 2/3 dell'altezza da un lastrone di pietra sommariamente sbozzato. Nello spazio inferiore erano deposti il vaso cinerario e altri elementi del corredo; altri oggetti sono stati rinvenuti in alcune occasioni anche sopra la pietra di chiusura, ponendo il problema della contemporaneità della loro deposizione. Nel caso della t. 30 gli oggetti di corredo testimoniano l'ampiezza dei contatti di Genova, crocevia dei traffici tirrenici e delle vie terrestri verso la Pianura Padana: i preziosi complementi di abbigliamento della defunta, che non trovano riscontri nel costume funerario di Genova, ne denunciano l'origine da un ambiente golasecchiano, forse addirittura dal comasco. Questo corredo pare un efficace esempio della politica d strategie matrimoniali dispiegata dai centri della cultura di Golasecca nell'ambito di un sistema di alleanze mirate a rinsaldare gli accordi per l'attivazione degli itinerari commerciali che collegavano, in questo caso, la costa tirrenica con i territori padani e, tramite questi, con i ricchi mercati transalpini. La defunta, di alto rango sociale, si era integrata nella comunità ospitante, pur mantenendo elementi del costume propri alla sua zona di origine e venne sepolta seguendo il rituale in uso a Genova. Nel complesso il corredo sembra databile alla seconda metà/ ultimo quarto del V sec. a.C.
R. Paribeni, Necropoli arcaica rinvenuta nella città di Genova, in "Ausonia", V, 1910, Roma, pp. 1-43; P.Melli, Genova, la necropoli preromana, in " I Liguri. Un antico popolo europeo tra Alpi e Mediterraneo", Catalogo della Mostra, Genova, Commenda di Prè, Genova-Milano, 2004, pp. 309-315
Specifiche di reperimento (RES)
Scoperta il 5/1/1899
Fascia cronologica di riferimento (DTZG)
V a.C.
Cronologia specifica (DTS)
Validità (DTSV):
ca.
Validità (DTSL):
ca.
Da (DTSI)
449
A (DTSF)
400
Motivazione cronologica (DTM)
analisi stilistica
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
frammentario
Indicazioni specifiche (STCS):
Alcuni oggetti del corredo si presentano danneggiati dal fuoco della pira funebre, lacunosi o frammentari. Il cratere a figure rosse è stato rubato nel 1973.
Acquisizione (ACQ)
Data acquisizione (ACQD):
1899/01/05
Luogo acquisizione (ACQL):
Liguria/ GE/ Genova
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Indirizzo (CDGI):
Via Garibaldi, 9
Specifiche di accesso ai dati (ADS)
Profilo di accesso (ADSP):
1
Motivazione (ADSM):
scheda contenente dati liberamente accessibili
Compilazione (CMP)
Data (CMPD):
2020
Nome (CMPN):
Rossi, Guido
Referente scientifico (RSR)
Rossi, Guido
Funzionario responsabile (FUR)
Garibaldi, Patrizia
Funzionario responsabile (FUR)
Funzionario responsabile (FUR):
Molinari, Irene
MTC
MTC:
argilla
MTC:
bronzo
Altro codice bene (ACC)
ODY-RA_0014487/ R07
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
La tomba 30 era chiusa da due pietre di copertura lunghe 1 metro e spesse, rispettivamente, 80 e 20 cm. Secondo le prime registrazioni il corredo, che appare sostanzialmente omogeneo, era composto da una Kelebe attica, ora perduta, una teglia di bronzo con ossa animali e una o più coppe andate disperse; il cratere conteneva, oltre alle ceneri, una ricca parure di gioielli, danneggiati dall'esposizione al fuoco della pira funebre.
Osservazioni (OSS)
Il numero di NCTN "00014487" corrisponde in realtà al seriale protocollare della scheda madre, con l'aggiunta di uno "0", al fine di poter creare informaticamente il riferimento verticale.
Notizie storico-critiche (NSC)
Le tombe della necropoli sono state rinvenute nel tratto di via XX Settembre fra piazza De Ferrari e il Ponte Monumentale e precisamente sotto la via S. Defendente e sotto le fondamenta delle case dell'allora via Giulia e della chiesa di Nostra Signora del Rimedio. Non erano allineate bensì sparse senza ordine apparente. Le tombe erano costituite da pozzi circolari, profondi circa 2 mt. e chiusi a circa 2/3 dell'altezza da un lastrone di pietra sommariamente sbozzato. Nello spazio inferiore erano deposti il vaso cinerario e altri elementi del corredo; altri oggetti sono stati rinvenuti in alcune occasioni anche sopra la pietra di chiusura, ponendo il problema della contemporaneità della loro deposizione. Nel caso della t. 30 gli oggetti di corredo testimoniano l'ampiezza dei contatti di Genova, crocevia dei traffici tirrenici e delle vie terrestri verso la Pianura Padana: i preziosi complementi di abbigliamento della defunta, che non trovano riscontri nel costume funerario di Genova, ne denunciano l'origine da un ambiente golasecchiano, forse addirittura dal comasco. Questo corredo pare un efficace esempio della politica d strategie matrimoniali dispiegata dai centri della cultura di Golasecca nell'ambito di un sistema di alleanze mirate a rinsaldare gli accordi per l'attivazione degli itinerari commerciali che collegavano, in questo caso, la costa tirrenica con i territori padani e, tramite questi, con i ricchi mercati transalpini. La defunta, di alto rango sociale, si era integrata nella comunità ospitante, pur mantenendo elementi del costume propri alla sua zona di origine e venne sepolta seguendo il rituale in uso a Genova. Nel complesso il corredo sembra databile alla seconda metà/ ultimo quarto del V sec. a.C.
Mostre (MST)
MSTT:
I Liguri. Un antico popolo europeo tra Alpi e Mediterraneo.
MSTL:
Genova, Commenda di Pre
MSTD:
2004
Bibliografia (BIB)
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Melli P.
BIBD:
2004
BIBH:
00001048
BIBN:
pp. 342-344
BIBI:
t. V. 3.7.2-16
Documentazione grafica (DRA)
DRAX:
documentazione allegata
DRAN:
T. 30
DRAT:
disegno
DRAX:
documentazione allegata
DRAN:
planimetria necropoli
DRAT:
planimetria
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAE:
Comune di Genova
FTAC:
Archivio Museo di Archeologia Ligure
FTAN:
T.30
FTAP:
fotografia colore
Misure (MIS)
MISR:
MNR
Ambito culturale (ATB)
ATBM:
bibliografia
ATBD:
ambito etrusco-ligure
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)